CATANIA. Il giudice Marisa Acagnino si è dimessa dall'Associazione nazione magistrati per una sua possibile candidatura a sindaco di Catania. E' quanto emerge da un verbale della giunta dell'Anm del 12 febbraio scorso.
La giunta distrettuale dell'Anm, si legge nel documento, ha "preso atto all'unanimità" della decisione dopo "una missiva con la quale la stessa, nella prospettiva di una sua possibile candidatura quale sindaco di Catania, formula le proprie dimissioni dalla Anm sulla base del disposto dell'art. 8 del codice etico della Anm".
La Giunta a maggioranza, con il voto contrario di tre dei sette componenti osserva, che, "pur non esistendo allo stato una previsione normativa che vieti al magistrato di candidarsi alle elezioni amministrative o di assumere incarichi negli enti pubblici locali delle circoscrizioni in cui opera, in linea con le previsioni del codice etico e della risoluzione votata dal Cdc dell'Anm in data 6 marzo 2010, appaia comunque inopportuno che un magistrato si candidi per competizioni elettorali nel
territorio in cui ha esercitato e continui ad esercitare la propria attività giurisdizionale".
I tre magistrati che hanno espresso parere contrario ritengono che, "in ossequio a un più equilibrato bilanciamento tra il diritto costituzionale di elettorato passivo ed il rispetto dell'indipendenza della magistratura, il magistrato possa candidarsi nel territorio in cui ha esercitato la giurisdizione purché osservi uno stacco temporale tra l'esercizio della giurisdizione e l'attività politica".
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