CATANIA. Si scrive «Guardia di finanza», si legge «lotta ai furbetti dell'evasione fiscale». E in effetti proprio i risultati conseguiti in quel settore sono il primo, lungo, capitolo del rapporto annuale diffuso ieri dalle Fiamme Gialle etnee. Sono stati 1480 i controlli e le verifiche nel 2012, che hanno «permesso — sottolinea il Comando provinciale della Finanza — di scoprire 215 milioni di euro di redditi non dichiarati e costi indeducibili, ritenute non operate per un milione 200 mila, oltre 31 milioni di Iva non versata». Sono stati, inoltre, smascherati 131 «evasori totali» che hanno dribblato tasse per 166 milioni di euro, Iva per 20. Per essere sicuri del recupero di queste somme, i baschi verdi hanno chiesto 143 sequestri patrimoniali. L'attività s'è sviluppata anche con 261 interventi contro il lavoro nero, che ha permesso di individuare 914 «irregolari», mentre migliaia sono stati gli accertamenti sul regolare rilascio di scontrini: «Abbiamo constatato violazioni nel 55 per cento dei casi, una percentuale di gran lunga superiore alla media nazionale che si attesta intorno al 35. A seguito di tale attività ispettiva (eclatanti quelle alla Fiera e alla Pescheria nel periodo natalizio, ndr), sono state avanzate 311 proposte di sospensione dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività e sono state eseguite 323 chiusure di esercizi commerciali». Non solo «guerra fiscale», comunque. La Guardia di finanza, lo scorso anno, è stata protagonista di alcune significative operazioni anticrimine. Su tutte, il sequestro di undici aziende e gli arresti nell'ambito dell'inchiesta sulla «Riela Group». Altre attività di polizia giudiziaria hanno portato alla scoperta di 15 casi di riciclaggio — cinque gli arrestati — e alla denuncia di 12 presunti «cravattari», mentre sono stati 280 i soggetti deferiti alla magistratura e 63 gli arrestati per spaccio e traffico di droga. Consistenti i sequestri di «roba e piantagioni». Guardia di finanza in prima linea anche nella (sempre più difficile) tutela dei consumatori: «Abbiamo riscontrato 180 violazioni — spiegano al Comando provinciale dei baschi verdi — per un ammontare di tributi evasi pari a circa 273 mila euro. Nel corso delle operazioni di controllo sono stati sequestrati circa 40 mila chili di carburanti. L'attività è stata intensificata, nei confronti dei distributori stradali di carburanti nei periodi di partenze per le vacanze, controllando che venisse erogato il corretto quantitativo di carburante e che questo corrispondesse alle aspettative qualitative poste dalle leggi». Infine, le verifiche sulla spesa pubblica con la scoperta di frodi per oltre 53 milioni di euro e 311 denunciati. Smascherati, fra l'altro, 160 falsi poveri «che — dicono i finanzieri — hanno indebitamente beneficiato di prestazioni sociali agevolate come, per citarne alcune, l'accesso ad asili nido ed altri servizi per l'infanzia, la riduzione del costo delle mense scolastiche, i buoni libro per studenti e le borse di studio, i servizi socio- sanitari domiciliari e le agevolazioni per servizi di pubblica utilità, luce, gas o trasporti». Il 2012, poi, è stato pure l'anno dei 18 braccianti agricoli «fantasma» individuati a Bronte. Nei mesi scorsi, altresì, ha destato clamore l'arresto dell'ex assessore comunale catanese Mario De Felice, accusato di bancarotta fraudolenta per il «crac» della sua azienda di vigilanza privata «La Celere».
Dagli evasori fiscali ai falsi braccianti Giro di vite della Guardia di Finanza
Le Fiamme Gialle hanno rintracciato 215 milioni di redditi non dichiarati. Smascherati 160 falsi poveri
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