CATANIA. Anche adesso che è deputato regionale e autentico «motore» del movimento Megafono del presidente Rosario Crocetta, molti chiamano ancora Antonio Malafarina «signor Questore» ricordando i suoi lunghi trascorsi in Polizia. Lui accetta di buon grado — «fa piacere anche a me» — ma il suo «mestiere», ormai da mesi, è un altro e lo porta sempre più spesso a Catania, dove sta lavorando al radicamento della Lista Crocetta. «Non avete idea — commenta — di quante richieste di adesione stiamo ricevendo». Da poche ore, in Consiglio comunale si sono uniti a Francesco Navarria e Marcello Bottino gli ormai ex autonomisti Marco Consoli e Francesco Trichini: «E credo proprio che nei prossimi giorni qualcun altro passerà con noi, sempre a Palazzo degli Elefanti», afferma sornione Malafarina. Così numerosa la nuova formazione politica, che pensare a un proprio candidato sindaco non è più una pia illusione. Anzi, il nome del magistrato Marisa Acagnino — ieri impegnata a precisare di non avere ancora «sciolto la riserva» esce proprio da quel movimento che conta già sul convinto sostegno del pm Nicolò Marino, assessore regionale e candidato al Parlamento. Sulle Comunali di maggio, però, «l’onorevole Questore» Antonio Malafarina preferisce non parlare: «Per adesso, pensiamo alle Nazionali. Il fatto che Marisa Acagnino si sia dimessa dall'Associazione magistrati per candidarsi a sindaco, questo è solo un fatto tecnico. Doveva farlo». Malgrado il voto per il Parlamento sia ormai imminente e Scelta Civica abbia appena annunciato per martedì mattina una «tappa elettorale» di Mario Monti al teatro Sangiorgi, mentre per domenica alle 10.30 Fli ha promosso un incontro pubblico nella sala congressi dell’hotel «Excelsior», le Amministrative di maggio «riscaldano» sempre di più gli animi. Almeno, quelli dei possibili concorrenti. Giuseppe Berretta già da tempo ha «aperto bottega» inaugurando in via Crispi il quartier generale della propria campagna elettorale di aspirante primo cittadino, mentre Enzo Bianco ha tenuto a battesimo ieri «Casa Catania» e Maurizio Caserta continua a macinare chilometri in giro per la città. Insomma, il centrosinistra «si agita» ma le primarie non sono la soluzione obbligata per Antonio Malafarina: «Sono uno strumento come un altro — commenta l’esponente del Megafono — Bisogna decidere un metodo per scegliere, non scarterei l'idea che tutti i coordinamenti possano all'unanimità arrivare alla designazione di un candidato sindaco». Poi, una replica al segretario di Mpa-Pds, Rino Piscitello, che ha accusato Crocetta e i suoi di fare «mercato delle vacche» all'Ars e negli enti locali: «Sembra di risentire — dice Malafarina — la storiella del bue e dell'asino… Noi le vacche non le compriamo e non consideriamo nessuna una vacca. Chi arriva, lo fa aderendo a un progetto e senza chiedere nulla. E a qualcuno abbiamo anche detto no. Semmai, Mpa come Grande Sud si preoccupino dei tantissimi che stanno andando via perchè non possono spiegare al proprio elettorato questa loro alleanza con la Lega e con Bossi. Dopo il voto, vedremo i risultati. Anche a Catania».