CATANIA. Un fiume in piena. La centralissima e barocca via Etnea trasformata in un alveo pieno d'acqua che l'attraversa a forte velocità, travolgendo tavolini, sedie, auto e moto. Piazza Duomo trasformata in un lago, dove sono anche intervenuti i sommozzatori dei vigili del fuoco per un allarme disperso, in serata rientrato. Sono gli effetti di un violento nubifragio che si è abbattuto nel pomeriggio a Catania, trasformando la città in una piccola Venezia. Colpa della grandissima quantità d'acqua caduta non soltanto a Catania ma anche nei comuni alle pendici dell'Etna che si è riversata sul capoluogo. La pioggia è stata battente e ha imperversato per circa un'ora, e ha reso 'infuocatò il 115, il centralino della sala operativa dei vigili del fuoco che ha ricevuto centinaia di richieste di aiuto. La pioggia ha allagato palazzi, scantinati, e isolato auto, con guidatori e passeggeri bloccati dentro gli abitacoli.
Bloccate anche le strade, con code lunghissime. Una copiosa grandinata caduta a Gravina di Catania ha reso anche la tangenziale a rischio, per il fondo ghiacciato. Anche l'aeroporto Fontanarossa ha subito l'ondata di maltempo e per precauzione lo scalo è stato chiuso per un'ora e quattro voli in arrivo sono stati dirottati a Palermo, e sono poi rientrati in serata. Le preoccupazioni maggiori sono state, però, per due dispersi: un operaio, alla zona industriale, che è stato salvato dai vigili, e condotto in ospedale per un politrauma, e un uomo di 34 anni, il cui codice fiscale è stato trovato in un borsello vicino alla fontana sopra il fiume Amenano, in piazza Duomo. Il documento, accerteranno polizia e carabinieri, è di un pastore, trovato a casa, a Castel di Judica, che ne aveva denunciato la scomparsa lo scorso anno. Lui era casa mentre Catania era sommersa dal nubifragio. I sommozzatori dei vigili del fuoco avevano scandagliato anche le acque del fiume che passa in condotti sotterranei di Catania.
La città conta i danni: tetti danneggiate, strade divelte, negozi e palazzi allagati. E arrivano anche le polemiche. Ad accenderle è il Comune, dopo avere però attivato il sistema di protezione civile e disposto la chiusura precauzionale per domani di tutte scuole della città, per verificarne la sicurezza. Alla protezione civile comunale, spiegano da Palazzo degli Elefanti, ancora allagato, non era giunto dagli organi competenti della protezione civile nazionale e regionale alcun bollettino di allerta meteo. Qualcuno, annuncia il sindaco Raffaele Stancanelli, dovrà spiegare il perchè.
LA PROTEZIONE CIVILE: "ALLARME EMESSO IERI" - Il Centro funzionale centrale del dipartimento della Protezione civile, che sostituisce quello della Regione Siciliana, inadempiente dal 2004, nella giornata di ieri ha emesso un bollettino di criticità ordinaria per le zone della Sicilia orientale. Lo rende noto il Dipartimento nazionale di Protezione civile. «È bene ricordare - si spiega nella nota - che con criticità ordinaria ci si possono attendere temporali, rovesci di pioggia, grandinate, colpi di vento e trombe d'aria, con possibilità di allagamento dei locali interrati, interruzioni puntuali e provvisorie della viabilità a valle dei fenomeni di scorrimento superficiale. Il bollettino di criticità, come avviene ogni giorno, anche ieri è stato inviato alla Protezione civile della Regione Siciliana cui spetta la comunicazione al territorio coinvolto». «Si coglie l'occasione per chiedere all'amministrazione comunale di Catania - prosegue la nota della Protezione civile - se la città sia dotata di un piano aggiornato, e magari esercitato, di protezione civile, unico strumento che possa garantire la sicurezza dei cittadini, e se tale piano preveda l'attivazione dei presidi territoriali fondamentali in caso di eventi come quello che si è verificato oggi; la Sicilia, infatti, è l'unica Regione a non avere ancora risposto alla richiesta del Dipartimento di conoscere quanti e quali comuni sono provvisti di un piano di emergenza». «Prima di rifugiarsi nel ricorrente scaricabarile - conclude la nota del Dipartimento Protezione civile nazionale - sarebbe utile che chi è autorità di protezione civile conoscesse il sistema e mettesse a regime quello che il sistema stesso prevede».
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