Catania

Venerdì 29 Novembre 2024

La Corte dei conti boccia il bilancio di Palazzo Minoriti

CATANIA. La tegola è arrivata, dritta sulla testa: la Provincia ha sforato il patto di stabilità. L'ente paga così la pesante eredità del Consuntivo 2010 che la Corte dei Conti aveva chiesto di rettificare. E, invece, no. Gli aggiustamenti erano arrivati solo con il bilancio dell'anno successivo e questo ha innescato un'autentica bomba a orologeria che provocherà, tra l'altro, il blocco della spesa corrente e delle stabilizzazioni, il taglio delle indennità degli amministratori, l'innalzamento di tutte le aliquote per tasse e tributi di competenza provinciale.

Il commissario Antonella Liotta, che lunedì era personalmente intervenuta dinanzi ai giudici contabili, si limita a confermare: "E' arrivato un no...". Mastica amaro e aggiunge poche parole: "La prossima settimana terrò una conferenza stampa, non ho ancora letto tutte le venti pagine di dispositivo". Sul suo tavolo, però, quella pronuncia è caduta pesante come un macigno.

Il commissario, che s'era insediata appena tre mesi fa dopo le dimissioni del presidente Giuseppe Castiglione, aveva fatto professione di cauto ottimismo dopo la sua recente missione a Palermo: "Ho assicurato - aveva detto - che interverremo con gli aggiustamenti necessari, eliminando alcuni residui attivi. In fondo, si tratta solo di 950 mila euro che sono poca cosa in rapporto al bilancio complessivo della Provincia di Catania". La randellata, invece, c'è stata e rischia di vanificare pure la manovra varata nei mesi scorsi dall'Aula di Palazzo Minoriti per scongiurare il "default" e accedere al programma di risanamento finanziario, secondo le modalità da una recente normativa varata dal governo Monti.

Per l'ammissione alle procedure di "predissesto", si attende ora il via libera dal Ministero dell'Economia: "Non credo che ci saranno problemi", aveva esclamato il commissario. Adesso, però, la situazione s'è ingarbugliata con la pronuncia negativa della Corte dei Conti. Nei prossimi giorni, intanto, il Consiglio sarà chiamato a deliberare il Piano triennale dei lavori pubblici - mai come stavolta un libro dei sogni, considerata la penuria di risorse economiche - e, successivamente, dovrà esaminare il Preventivo 2013 che, per ammissione della stessa Antonella Liotta, è "ancora in corso di elaborazione". E che non potrà non tenere conto di quest'ultima mazzata.

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