Catania

Venerdì 29 Novembre 2024

Giovani romene costrette alla prostituzione, 12 arresti

CATANIA. Un'organizzazione accusata di gestire un vasto giro di giovane prostitute romene a Catania è stata sgominata dalla squadra mobile della Questura etnea con l'esecuzione di 12 ordinanze di custodia cautelare. I provvedimenti, emessi dal Gip Anna Maggiore, su richiesta del sostituto procuratore Angelo Busacca, sono stati eseguiti dalla polizia anche a Venezia, Siracusa, Cosenza e Crotone. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione per delinquere e sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.   Quattro romeni sono irreperibili; per tre italiani, che avrebbero avuto un ruolo di supporto, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Le indagini sono state avviate dopo le denunce di due prostitute romene che hanno svelato l'esistenza di un gruppo criminale, composto da loro connazionali, che gestiva l'attività di giovani donne dell'Est Europa nel centro di Catania. Dall'inchiesta della Procura sono emersi contrasti tra bande rivali che si contendevano le strade a “maggior reddito” della città e le giovani più avvenenti. La squadra mobile ha anche accertato l'invio da parte di alcuni appartenenti all'organizzazione di soldi in Romania per il mantenimento delle rispettive famiglie e per l'assistenza a detenuti.
I NOMI DEGLI ARRESTATI. Gli arrestati sono Stelian Vasile, di 34 anni, George Madalin Dumitru, di 28, Camelia Peruta Cristea, di 28, tutti e tre bloccati a Venezia; Elena Catalina Dinu, di 27, arrestata a Catania; Marius Nicolae Brotea, di 27 arrestato a Crotone; Iulian Alexander Pirvu, di 26, arrestato a Cosenza. Il provvedimento restrittivo è stato inoltre notificato in carcere a Sebastan Costel Markocsan, di 35 anni, Mihai Ilie, di 34, e ad Adrian Florin Markocsan, di 33, quest'ultimo detenuto in Romania. Agli arresti domiciliari sono stati posti Romualdo Giorgi, di 48 anni, Marcello Bonnici, di 60, e Gionathan Liali, di 40.
ARRESTI ANCHE A VENEZIA. Vasile, Madalin e Cristea sono stati arrestati dalla squadra Mobile di Venezia in due appartamenti di Quarto d'Altino (Venezia), dove facevamo prostituire giovani loro connazionali. Nei due alloggi sono state trovate 6 ragazze romene. I tre stranieri bloccati nel veneziano avrebbero avuto un ruolo di rilievo nell'organigramma associativo: a Vasile viene contestato il ruolo di capo promotore dell'associazione per delinquere, a Dumitru quello di suo luogotenente, e a Cristea il ruolo di donna di fiducia che, stando sulla strada, controllava le ragazze, vigilava sul loro lavoro ed evitava che potessero fuggire o rivolgersi alle forze dell'ordine. Il gruppo veneziano benchè collegato alla costola siciliana, aveva maturato una propria autonomia operativa nella provincia lagunare. Quando gli agente della squadra Mobile hanno fatto irruzione nei due appartamenti del residence hanno anche riscontrato una situazione di evidente sovraffollamento ed una grave condizione di carenza di igiene, riscontrando che alcuni degli indagati erano affetti dalla “scabbia”, circostanza in base alla quale è stata allertata l'amministrazione comunale per i conseguenti interventi in materi d'igiene e di salute pubblica.

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