CATANIA. Cinque anni dopo aver denunciato il racket, un odontotecnico di Catania, Giuseppe Licari, da stamane ha un nuovo laboratorio e può riprendere l'attività grazie all'aiuto della Prefettura, delle forze dell'ordine, dell'Associazione antiracket e antiusura etnea. I nuovi locali,
nei quali lavoreranno 10 dipendenti, sono stati inaugurati stamane in Via Androne, a Catania alla presenza, tra gli altri, del prefetto, del comandante provinciale dei carabinieri col.Giuseppe La Gala e del presidente dell'Asaae Gabriella Guerini. Costretto a rivolgersi agli usurai per pagare costose apparecchiature Giuseppe Licari, dopo anni di sofferenze, durante i quali, a causa dei debiti, perde circa 3 milioni di euro e due immobili, ha trovato il coraggio di raccontare alla
Guardia di finanza i soprusi e le minacce a cui era stato sottoposto e grazie alle sue denunce è stato possibile avviare indagini per una trentina di persone, molte delle quali già sfociate in processi. «Oggi è un giorno particolarmente significativo per me - ha detto Licari - perchè ritorno ad essere me stesso, non una pezza come mi avevano ridotto usurai ed estorsori ma un uomo libero che crede e ha creduto nella forza dello Stato e ha smesso di nascondersi sotto la sabbia
come gli struzzi». Guerini ha detto: «Un percorso difficile ed esemplare quello di Giuseppe Licari e della sua famiglia, condotto con grande determinazione e speranza, che ha portato i suoi frutti e spero che questo sia da esempio per tutti coloro che sono in difficoltà e non sanno cosa fare. Denunciare è un dovere, essere uomini liberi è un diritto. Non abbiate paura di affidarvi allo Stato, lo Stato vince sempre».