CATANIA. Il dossier Ifi per la Procura? Praticamente pronto". Antonella Liotta, commissario straordinario della Provincia, risponde subito agli "impegni" votati dal Consiglio. Lei, d'altronde, aveva annunciato già pochi giorni dopo il suo insediamento che avrebbe inviato agli organi inquirenti tutti gli atti sullo "strano caso" del debito da 23 milioni con l'Istituto finanziario italiano, accumulato di condanna in condanna e misteriosamente rimasto per decenni tra le pieghe di bilancio dell'ente locale. Solo lo scorso anno, la "scoperta". Un giallo sul quale l'Aula di Palazzo Minoriti chiede - come si legge nel documento votato giovedì sera - che "vengano accertate eventuali responsabilità amministrative e politiche, per procedere conseguentemente al diritto di rivalsa ed eventualmente costituirsi in procedimenti penali e civili".
Ordine del giorno controverso, quello approvato dall'Aula. Non è passata, infatti, la linea dettata dal presidente Giovanni Leonardi che avrebbe voluto sollecitare pure un'ispezione ministeriale. Con gli uffici romani dell'Economia, comunque, è già in continuo contatto il commissario Liotta: "E' con il Ministero, non con la Corte dei Conti (come ha chiesto, invece, il Consiglio provinciale, ndr) che noi dobbiamo controdedurre in merito allo sforamento del patto di stabilità e sul piano di riequilibrio. Questa è la strada per evitare che si perdano trasferimenti stato per alcuni milioni. Farò di tutto per evitare una tale sanzione ai cittadini della Provincia di Catania". Ancora sulla mazzata-Ifi, poi, il commissario spiega: "Abbiamo già raggiunto un preaccordo per il pagamento di quel debito con uno sconto di circa 2 milioni, oltre interessi. Bisogna, però, attendere l'accoglimento del concordato da parte del giudice (l'Istituto Finanziario è sotto amministrazione fallimentare, ndr)".
A Palazzo Minoriti, dov'è passato anche un ordine del giorno per "la messa in mora di tutte le amministrazioni debitrici della Provincia", si vivono intanto le ultime sedute di mandato senza alcuna certezza sulla scadenza. Difficile, quindi, programmare le prossime scadenze: ad esempio, la sessione di bilancio. L'Assemblea regionale ha rinviato le elezioni e annunciato l'invio di "commissari liquidatori", ma non si sa quando potranno arrivare. La legge appena approvata all'Ars, infatti, prevede che questi subentrino in caso di scioglimento anticipato, cioè se si dovessero dimettere più di metà dei componenti dell'Aula, o "alla scadenza naturale". Ordinamento degli Enti locali alla mano, però, gli esperti sottolineano come il vecchio Consiglio debba restare in carica "per gli affari correnti" sino a insediamento del nuovo. Che, però, non arriverà mai!).