CATANIA. Al di sotto di via dei Crociferi, fra la scalinata Alessi a sud e il convento di San Giuliano a nord, si trova un tesoro della Catina romana. Gli scavi, iniziati nel 1987 sopra l'area del santuario greco di Demetra, hanno portato alla luce i resti di un quadriportico delimitato a ovest dal cardo romano, sul quale si è successivamente impostata la via dei Crociferi.
L'edificio è stato chiamato Portico dell'atleta per via del ritrovamento di una statua di marmo policletea di ginnasta. L'entrata si apre sul fianco destro della scalinata. Appena varcata la soglia, si ha l'impressione di fare un tuffo nel passato: a sinistra un tratto di una strada bizantina ricalca il tracciato di una romana, che a sua volta è ripresa dalla salita odierna. Di fronte una fontana pubblica e poi, in un tripudio di colori, il portico con le sue nicchie rettangolari e la splendida esedra semicircolare.
Unica nel panorama siciliano, l'esedra ha un affresco con fasce verticali a fondo giallo e ovuli rossi, con un chiaro richiamo alle crustae marmoree, che inquadrano pannelli con bande laterali colorate. Ornato da colonnati di marmo e pavimenti a mosaico di tipo geometrico bianco e nero, l'edificio risale al secondo secolo d.C. e si imposta su una terrazza che si trovava a est della via dei Crociferi, con un effetto scenico che doveva essere sorprendente. Da questo lato, infatti, il terreno naturale andava a digradare fino al mare. nvece dalla parte di via dei Crociferi il criptoportico, chiamato così perché sottomesso rispetto al piano di calpestio, era costruito a ridosso della strada romana.
La sistemazione provvisoria dell'area attende ancora un finanziamento di circa 30 mila euro, richiesto nel 2012 e ripresentato quest'anno, con lo scopo di rendere fruibile il sito al grande pubblico. Finanziamento per il Parco archeologico Greco Romano del capoluogo etneo e delle aree archeologiche dei comuni limitrofi, struttura diretta da Maria Grazia Branciforte, se verrà confermato potrebbe consentire di collocare una passerella per non calpestare i mosaici e il sistema di illuminazione necessario alla visita.
La Catina dei romani nell’area del tempio dedicato a Demetra
Un tesoro conosciuto da pochi studiosi, che non può essere fruibile dal pubblico, in quanto manca una passerella
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