BELPASSO. La mattina del diciotto dicembre scorso si trovava in via Roma, nella zona dell’agenzia di Belpasso del Banco Popolare siciliano. Quando ha visto una anziana coppia avvicinarsi all’erogatore automatico delle banconote, ha pensato: «È fatta». Quattro mesi più tardi si ritrova rinchiuso in una cella della Casa circondariale di «Catania Piazza Lanza» per rispondere dell’accusa di rapina.
La contestazione riguarda Antonino Caruso, 28 anni, che è stato arrestato l’altro ieri dai carabinieri del comando Stazione di Belpasso, a conclusione di una specifica attività investigativa messa in atto dai miltiari dell’Arma dopo la denuncia della coppia derubata.
Secondo le vittime, quella maledetta mattina i banditi in azione erano due. Secondo loro sarebbero stati pedinati nel doppio tragitto che dalla loro casa porta alla banca - l’itinerario non è eccessivo - e dalla banca a casa. I due banditi sono entrati in azione poco prima che l’uomo e la donna varcassero la soglia della loro abitazione. Minacciando gravi rappresaglie se non avessero consegnato il denaro poco prima prelevato dal nbancomat dell’istituto di credito, i banditi sono riuciti con qualche strattone a farsi consegnare la borsetta, che conteneva 1.500 euro, dalla donna, che non ha battuto ciglio per paura che alle minacce facesse seguito l’azione di forza.
L’attività di indagine ha consentito ai carabinieri di raccogliere elementi tali da ritenere Antonino Caruso uno dei banditi che in azione in via Roma il 18 dicembre scorso. Sulla scorta di tali gravi elementi la Procura ha chiesto e ottnuto dal Gip la relativa ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’indagato, mentre le indagini proseguono per dare un volto e un nome al complice.
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