CATANIA. Il «parere autorevolissimo del procuratore generale della Cassazione» è stato sollecitato da Rosa Lombardo sul rigetto della Procura generale di Catania di due diverse istanze di revisione del processo a suo figlio, Antonino Speziale, uno dei due ultras etnei condannati per omicidio preterintenzionale per la morte,il 2 febbraio 2007, dell'ispettore capo di polizia Filippo Raciti durante il derby col Palermo allo stadio Massimino. Un'altra richiesta è pendente alla Corte d'appello di Messina. Secondo il legale della famiglia Speziale, l'avvocato Giuseppe Lipera, «rimane aperto il quesito» se «il Pg della Corte d'appello avanti a cui è stata emessa la sentenza di condanna passata in giudicato, investito dalla opportunità di presentare istanza di revisione» può «esprimere con proprio provvedimento un controllo preliminare sulla manifesta infondatezza della richiesta con anticipazione dell'apprezzamento di merito». «A nostro parere - rileva il penalista - no!». Secondo l'avvocato Lipera «se il procuratore generale non intende sua sponte, ancorchè sollecitato a farlo, porre domanda di revisione non deve fare altro che rimanere inerte». Su questo, secondo il legale, «sarebbe illuminanteper tutti conoscere il parere autorevolissimo del procuratore generale della Corte suprema di Cassazione».
Caso Raciti, la madre: "Interventa il procuratore generale della Cassazione"
Rosa Lombardo non si arrende per difendere il figlio, uno dei due ultras etnei condannati per omicidio preterintenzionale per la morte,il 2 febbraio 2007, dell'ispettore capo di polizia Filippo Raciti durante il derby col Palermo
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