CATANIA. Un muratore di 36 anni, Giuseppe Messina, entrato in depressione per la mancanza di lavoro che durava da otto mesi, si è impiccato ieri pomeriggio nella sua abitazione a San Pietro Clarenza, nel Catanese. Lascia la moglie e due figli di 15 e 5 mesi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Il corpo è stato portato all'obitorio dell'ospedale Garibaldi di Catania per i rilievi autoptici. La notizia è pubblicata dal quotidiano La Sicilia che ricostruisce, con le testimonianze di familiari, «la depressione che se l'è portato via». «Non l'abbiamo mai abbandonato - spiega il suocero, Lucio Scalia - non c'era motivo di arrivare a questo gesto irreparabile. Per noi era come un figlio, un ragazzo per bene, senza grilli per la testa. Purtroppo, da un po' di tempo a questa parte, si sentiva abbandonato dai suoi ex datori di lavoro e a causa della mancanza di un'occupazione, non si dava pace. Si sentiva inutile non potendo provvedere al sostentamento proprio e della moglie e dei suoi bambini». Disperato il padre del muratore che parla di «un gesto assurdo: ho perso un figlio - osserva - in maniera inammissibile». «Speriamo che il Comune ci venga incontro in qualche maniera per le spese del funerale - auspica il suocero dell'uomo - perchè ci troviamo nelle condizioni di non potere far fronte alle spese necessarie».
Da otto mesi senza lavoro: muratore si toglie la vita a San Pietro Clarenza
Giuseppe Messina, 36 anni, lascia moglie e due figli. I familiari: "La depressione che se l'è portato via"
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