CATANIA. Dietrofront. Le liste civiche di Enzo Bianco, «Patto» e «Primavera per Catania», saranno regolarmente in competizione per le sei Municipalità. La Commissione elettorale, «in autotutela», ha riconosciuto l’errore commesso un paio di giorni fa, quando a sorpresa aveva escluso ben 12 elenchi di candidati del centrosinistra facendo insorgere i partiti di quella coalizione. Ieri, domenica di lavoro per la Commissione che ha ribaltato la precedente decisione dando atto come i rappresentanti delle due liste, mercoledì mattina, non fossero arrivati fuori tempo massimo ma avessero semplicemente dovuto attendere il proprio turno. Quindi, non hanno violato alcun regolamento.
Scoglio aggirato, per Bianco e alleati. Spazio, adesso, soltanto per la campagna elettorale con le sue schermaglie verbali. Ad esempio, quella tra il candidato sindaco Maurizio Caserta e il Partito Democratico che, intanto, ha tenuto ieri un’assemblea dei candidati. L’economista, in particolare, ha replicato a chi lo aveva accusato di avere ricevuto nomina di amministratore della Fondazione Sicilia su indicazione dell’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo: «Gli amici del Pd sono nervosi — scrive Caserta in una nota — Questo mi dispiace per loro, ma mi consente di ribadire questioni già note. Lombardo ha scelto un professore ordinario di Economia politica, non un procacciavoti di professione. Lombardo, che non mi ha mai chiesto nulla in cambio, è lo stesso presidente che negli ultimi anni ha governato la regione proprio grazie all'appoggio degli stessi amici Pd. Ed è sempre il Pd che ha ottenuto dal governo Lombardo assessori, consulenze e posti di sottogoverno. Coerentemente, nella coalizione che appoggia oggi il candidato Enzo Bianco, ci sono uomini che hanno condiviso scelte e politiche con l'ex Mpa e con il Pdl. Sono le scelte che hanno portato la Sicilia e Catania sull'orlo del baratro. Medesima coerenza ha mostrato il consigliere Zappalà che, similmente alle rondini, ha migrato tra i partiti alla ricerca della primavera». «Quanto agli Stati Generali — conclude il candidato sindaco — ho accettato l'incarico (da Raffaele Stancanelli, ndr) con immenso piacere, solamente per il bene della mia città e senza ricevere alcun compenso. La relazione finale degli Stati generali non è stata presa in considerazione dal sindaco. E proprio questo comportamento di Stancanelli mi ha spinto a candidarmi».
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