GIARRE. I sette netturbini arrampicatisi martedì sul tetto del Duomo attraverso i ponteggi dei lavori in corso, sono stati convinti a scendere dal capo Area Sicilia di Aimeri Ambiente, Orazio Colimberti, dopo aver ricevuto rassicurazioni circa il pagamento delle due mensilità non pagate. I netturbini, tuttavia, continuano lo sciopero iniziato da oltre una settimana nel presidio in piazza Duomo, con una bara vuota divenuta ormai un simbolo. Sotto un gazebo, i 70 lavoratori dei cantieri di Giarre e Riposto, giorno e notte, continuano a darsi il cambio per tenere accesi i riflettori sulla loro drammatica situazione. Intanto Giarre, Riposto, Mascali, tanto per citare i Comuni più grossi dei 14 che fanno parte dell’Ato Ct1 Joniambiente, sono divenuti una mega discarica con gravissimi rischi per la salute e in questi giorni non si contano incendi di spazzatura e barricate d’immondizia nelle strade, in segno di protesta da parte dei cittadini anch’essi esasperati. Colimberti ha spiegato: «Riguardo allo stipendio di marzo c'è stato un recente accordo in prefettura al quale ha aderito Aimeri, per cui i Comuni che pagano mettono in condizioni l'azienda di corrispondere con regolarità gli stipendi. Questo meccanismo è già partito con il Comune di Bronte. A ruota gli altri Comuni stanno aderendo nell'ottica di andare a regime». L’Ato ha versato all’Aimeri 500 mila euro e con questa somma Aimeri pagherà lo stipendio di marzo, tutto quello che resta sarà suddiviso in acconti sullo stipendio di aprile. La Joniambiente, tramite il presidente della società Ato Joniambiente Francesco Rubbino, in una nota fa sapere che: «L’Aimeri era obbligata ad anticipare gli stipendi dei mesi di marzo ed aprile agli operatori ecologici. Non averlo fatto ha rappresentato una violazione del contratto. Per questo motivo abbiamo, per l'ennesima volta, diffidato l'Aimeri ambiente a versare immediatamente gli stipendi dovuti». M.P
I netturbini senza stipendi a Giarre, l’Ato Joniambiente: diffida all’Aimeri
I lavoratori sono scesi dal tetto del Duomo ma il presidio resiste: in piazza pure gli operai del cantiere di Riposto
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