CATANIA. Il Comune di Catania dovrà reintegrare, entro dieci giorni, il possesso di due unità
immobiliari dell'ex convento dei Padri Crociferi ai proprietari, Andrea Girgenti e Giovanna Russo. Lo ha stabilito la terza sezione civile del Tribunale che ha condannato l'Ente all'integrale risarcimento delle spese processuali.
Sono due locali di un'antica struttura di via Crociferi che dal 1949 ha ospitato la sede provinciale della Cisl. Il palazzo era stato ammesso a un finanziamento comunitario di 4,5 milioni di euro per la realizzazione di un polo artistico-museale. Il contenzioso riguardava la proprietà: il Comune sosteneva che ai Girgenti era stato "concessionario d'uso dei locali con ingressi dai civici 57 e 61 dalla via Crociferi, per la durata di sei anni". Locali che "sarebbero stati rilasciati il 29 febbraio del 2012, manifestando così segno di rinuncia alla continuazione del rapporto". L'Ente, inoltre, "aveva intimato al Girgenti il pagamento dei canoni non corrisposti".
Per il Tribunale l'azione del Comune che ha cambiato la chiusura d'accesso ai locali appare "costituire spoglio, violento e clandestino" e ha intimato all'Ente di "astenersi da qualsiasi atto di molestia del possesso delle unità immobiliari". "I Girgenti abitano nel palazzo dal lontanissimo 1866 - ha spiegato il legale della famiglia, l'avvocato Pietro Ivan Maravigna - anno in cui le leggi Siccardi, di spoglio dei beni ecclesiastici, trasferirono al nuovo Stato Italiano il patrimonio di molti ordini religiosi. E, sin da quella data, l'incarico di custode di quell'edificio, che ne secoli scorsi ospitò anche gli uffici giudiziari, venne tramandato alla famiglia Girgenti con annesso uso dei locali". I ricorrenti hanno presentato un esposto alla Procura di Catania per la valutazione di eventuali profili penali nella vicenda.