CATANIA. Uno chiede di tornare, l'altro vuole restare. Nella corsa per Palazzo degli Elefanti, l'ex primo cittadino Enzo Bianco e il «ricandidato sindaco» Raffaele Stancanelli sono i due favoriti, già solo per il fatto che vantano dalla propria la gran parte dei 638 aspiranti consiglieri. Undici liste su 15. Con Bianco, che da pochi mesi ha concluso la sua esperienza di parlamentare Pd, una coalizione di centrosinistra in cui si ritrovano a coabitare, benché freschi di divorzio, l'Udc e gli «scissionisti» di Articolo 4. Con Stancanelli, invece, il centrodestra al completo, da Pino Firrarello e Giuseppe Castiglione al «carissimo nemico» Raffaele Lombardo: un piccolo miracolo all'ombra del «Liotru» per chi ricorda sussurri e grida dei mesi scorsi nella maggioranza del sindaco, già senatore Pdl e attuale coordinatore dei «Fratelli d'Italia» dell'amico Ignazio La Russa. La «prima volta» catanese con la nuova legge elettorale - niente trasmissione automatica del voto di lista sul candidato sindaco - fa, comunque, sognare i «terzi incomodi» che sono quattro, agguerriti. E non hanno per nulla gradito l'esclamazione fatta da Bianco in settimana, nel bel mezzo della campagna elettorale: «La competizione è tra me e Stancanelli - ha detto l'ex ministro - Gli altri sono uno sfizio, un divertimento».
Peccato, però, che la battuta non abbia per nulla divertito «gli altri»: Matteo Iannitti, leader del Movimento studentesco, alla guida della lista di sinistra «Catania Bene Comune», l'economista Maurizio Caserta, esponente di una civica, Lidia Adorno, una precaria della scuola scelta dal Movimento Cinque Stelle con le «Municiparie», e Tuccio D'Urso, l'ex direttore generale del Comune nell'era Scapagnini, ora in competizione sotto insegne «Aggiusta Catania». Caschetto giallo da «candidato-operaio» in testa, sempre a portata di mano la sentenza che l'ha recentemente assolto in Appello per il presunto «Affare dei Parcheggi Interrati», D'Urso merita probabilmente la palma del concorrente più originale, pittoresco. Otto giorni fa, ad esempio, ha dato appuntamento agli elettori in una piazza cittadina per sfidarli a «Ruzzle», il gioco di parole che sta impazzando su Internet. I suoi comizi, poi, sono sempre accompagnati dalla cantante folk Giovannella Urso che è anche in competizione per un posto da consigliere comunale. Armati di fantasia e passione, i «Quattro dello Sfizio» stanno tentando in ogni modo di mettere all'angolo Stancanelli e Bianco.
Addirittura una maratona elettorale è quella intrapresa da Maurizio Caserta, docente di Economia, il primo a scendere in campo con la sua proposta «fai-da-te» e ormai da mesi impegnato a battere la città in lungo e largo, spesso accompagnato da schemi e tabelle che tradiscono la sua natura di «prof per sempre». Lui dice di interpretare «il nuovo» nella politica catanese. Non meno, comunque, di Matteo Iannitti - il più giovane tra i «sindaci», combattivo esponente della locale sinistra antagonista - e di Lidia Adorno, costretta in queste settimane a spiegare programmi e smentire un deciso «calo di tensione» nella luce dei Cinque Stelle, dopo i clamorosi exploit delle recenti Regionali e Nazionali. Lei sorride, malgrado tutto. Lo aveva fatto, d'altronde, anche quando Beppe Grillo aveva annunciato che sarebbe venuto in Sicilia, ma non a Catania. Il «capo» ha preferito il comune etneo di Mascalucia alla grande città. Ma la «sindaca», sabato sul palco con il comico, non ha mostrato turbamento alcuno.
Catania, in 6 per la corsa a sindaco Oltre 600 gli aspiranti consiglieri
Sfida tra Raffaele Stancanelli, Enzo Bianco, Matteo Iannitti, Maurizio Caserta, Lidia Adorno e Tuccio D’Urso
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