CATANIA. Continuare a lavorare per completare un'opera cominciata: ha «trovato macerie lasciate da 20 di amministrazione» e adesso che «è ripartita la ricostruzione» vuole «finire il lavoro». «Non lascio le cose a metà», dice Raffaele Stancanelli, sindaco uscente di Catania ricandidato dal centrodestra, compatto. Torna di nuovo in campo «perchè amo Catania - spiega - e chi ama non scappa, come hanno fatto altri». E per «l'impegno preso con i catanesi» durante il mandato ha «lasciato l'incarico al Senato». «Catania era sull'orlo del baratro quando sono diventato sindaco - ricorda - nessuno voleva metterci la faccia: io l'ho fatto. Ho trovato problemi disastrosi per 20 anni di cattiva amministrazione. Abbiamo lavorato tenacemente, nel rispetto assoluto di trasparenza e legalità, salvando la città dal fallimento e, di conseguenza, migliaia di posti di lavoro». E «quell'impegno preso con la citta» adesso Stancanelli vuole continuare a mantenere: «voglio concludere i tanti progetti già avviati come quello di corso dei Martiri della libertà: dopo 50 anni sono partiti i lavori di recupero e siamo riusciti a sgomberare l'aera con solidarietà. Dopo 49 anni abbiamo adottato in giunta il Prg. Puntiamo a rigenerare il centro storico con il piano antisismico. Tanti impegni che faranno ripartire edilizia, che significa fare riparte l'economia». Tra «i frutti da cogliere per il lavoro fatto», Stancanelli indica anche il settore del turismo e della cultura: «basta apparenza, noi siamo per il fare e siamo siamo riusciti a creare tre poli museali». Anche per la periferia, rileva, «stiamo investendo molto, con diversi finanziamenti per rigenerarla». Ha «segnali positivi» dagli incontri con la gente, «più di 20mila persone di tutti i quartieri e di tutte le estrazioni culturali ed economiche», che lo «invitano a proseguire». È «contento», il sindaco di Catania, anche della sua squadra e dell'appoggio del centrodestra. «Alle regionali la coalizione si è divisa - sottolinea - ma sulla mia candidatura è compatta, unita con la mia lista civica dove ci sono esponenti di tutte le aree». Sul mancato arrivo di big della politica dà la sua lettura: «non c'è bisogno di loro, i catanesi decideranno su fatti concreti». «Quando il governatore Crocetta parla di sindaco 'amicò - chiosa Stancanelli - si dimostra di parte,, ma io non sono come loro, che sono i veri conservatori, io sono e sarò il sindaco di tutti».
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