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Catania, «Dalla Ragioneria dello Stato la verità sui conti»

Il sindaco: «Voglio sapere qual è la situazione reale di bilancio dell’ente, mi affido a un’autorità terza»

CATANIA. Nel primo giorno del suo ”ritorno al futuro”, ieri a Palazzo degli Elefanti, Enzo Bianco ha tradito l’emozione — «entrando, ho pensato ai miei genitori e alla loro felicità ...» — ma solo per pochi attimi. Poi, ha subito fatto i conti con la realtà. Anzi, con i conti del Comune: «Chiederò alla Ragioneria dello Stato, autorità terza, una verifica. Voglio sapere qual è la situazione reale».
Attorniato da esponenti politici e dipendenti, cittadini e curiosi, il sindaco non s’illude sulle difficoltà dei prossimi cinque anni, ma ha anche sollecitato «ottimismo e sorrisi» per facilitare la realizzazione di un compito esaltante: «Tra qualche mese — ha detto Bianco — saremo una città metropolitana con 700 mila abitanti, non più un comune da 290 mila. Catania ha le possibilità di riprendere un ruolo di leadership». Gli ingredienti del suo governo: «Sobrietà e dignità». Quindi, un messaggio ai dipendenti comunali: «Chiedo passione e sacrificio, in cambio di una ricompensa morale che è data dal rispetto dei cittadini». Altra, comunque, è la priorità: «Dobbiamo innanzitutto preoccuparci di lavoro e sviluppo, specie per i nostri ragazzi che vivono una condizione drammatica. Molti sono portati a delinquere, senza prospettive nel mondo del lavoro». In concreto, peraltro, il sindaco ha sottolineato le potenzialità di turismo e hi-tech, enfatizzando la disponibilità dell’ex amministratore di Stm Pasquale Pistorio a presiedere un’agenzia cittadina per lo sviluppo.
Da Bianco, nel suo primo discorso dal salone Bellini del Municipio, un lungo elenco di ringraziamenti. Anche al suo principale avversario in campagna elettorale: «Raffaele Stancanelli — ha affermato il neoeletto primo cittadino — ha servito questa città in un momento difficile. Con lui mi incontrerò lunedì (domani, ndr) e lo ascolterò, com’è giusto fare». Dal suo predecessore, comunque, Enzo Bianco marca già le distanze. Ad esempio, a proposito del mega-progetto edilizio che interessa corso Martiri della Libertà: «Necessario sanare quella ferita — ha esclamato l’ex senatore del Pd — È giusto, però, riesaminarlo con cubature minori». Al di là dei sorrisi di circostanza che domani si scambieranno il sindaco e l’ormai «ex», promettono già battaglia gli «stancanelliani». Giacomo Bellavia, conclusa la sua esperienza consiliare, ha scritto ieri una nota per sottolineare come «Bianco ritorna sindaco, voluto dal 15 per cento dei catanesi. Non si illuda, non gli faremo sconti. Stancanelli era troppo scomodo, troppo perbene. In fondo, ha risanato e ha eliminato sprechi, privilegi e clientele. Pertanto, andava osteggiato. Ora bisogna rifondare il centrodestra, affidandolo a uomini nuovi».

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