CATANIA. Cibo di strada. Ma forse, per rendere meglio l'idea, è il caso di parlare di «Arrusti e mangia». Se n'è parlato ieri nel corso della trasmissione di Radio Giornale di Sicilia «Ditelo a Rgs», in onda dal martedì al sabato tra le 7.15 e le 9.
Da via Acquicella Porto a piazza Dante, cuore popolare di Catania, il panino con la carne di cavallo - l'arrosto «fai-da-te» sui bracieri messi a disposizione dalle macellerie equine - è quello che rappresenta più efficacemente l'idea di «cibo di strada». Veloce, sano, nutriente: gli esperti approvano. Storcono il naso, invece, pensando al «sangeli» - il sanguinaccio di carne di maiale - e alla trippa che costituiscono prove più impegnative per il palato e l'intestino cui turisti e catanesi si sottopongono (con piacere) nei mercati storici, alla Fiera e alla Pescheria, ma non solo. Decisamente meno stressante dal punto di vista digestivo il «mauro» - alga croccante - con sale e limone, oppure aceto. Immancabili i carciofi arrostiti, anche se alcune riviste specializzate scrivendo di Catania definiscono «il cibo da strada per eccellenza» la cipolla di Zafferana arrostita alla brace: «La cipolla - spiegano - viene servita su fette di pane abbrustolito, condito con olio extravergine di oliva, origano e una freschissima sarda, anch'essa cotta alla brace, aperta a libretto e diliscata». Per dissetarsi, infine, meta obbligata sono i chioschi, disseminati in ogni angolo della città, per un seltz, limone e sale. La bevanda ufficiale dei catanesi in estate.