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Catania, cinquecento euro al giorno dalla Provincia per la sede dell’«Accademia»

Tanto paga l'ente per i locali di via Reclusorio del Lume. Liotta: «Adesso basta»

CATANIA. Travolta dai debiti, la Provincia ha già sforato il Patto di stabilità e rischia sempre il dissesto. Eppure, continua a pagare 448 euro al giorno per una delle tre sedi dell'Accademia di Belle Arti, quella di via Reclusorio del Lume: "Uno degli esempi del modo in cui questo ente è stato amministrato in passato", esclama sconsolata Antonella Liotta. Lei, commissario provinciale dalla fine dello scorso anno, s'è appena trovata a dover firmare una liquidazione di 13 mila 891 euro a favore della ex "Fratelli Costanzo" per il fitto dell'immobile nel solo mese di maggio. A stabilire la cifra, una sentenza esecutiva dal 2011 che ha appunto individuato in 448 euro e 11 centesimi il canone giornaliero di occupazione dei locali, requisiti nel '99 per ordine del prefetto: "Non possiamo certo andare avanti così - esclama Antonella Liotta - Abbiamo chiesto ai proprietari la rinegoziazione degli importi e la firma di un contratto di diritto pubblico. Oppure, andremo altrove dopo avere fatto un bando. L'Accademia non vuole lasciare quei locali, ma non si può fare altrimenti". Di debiti fuori bilancio - come i 24 milioni appena incassati dall'Ifi - e fitti passivi soffoca la Provincia. A proposito di spese per uffici, il commissario annuncia altre misure di risparmio: "Sono pronta a portarmi l'Avvocatura a Palazzo Minoriti (ormai vuote le tante stanze fino a poche settimane fa utilizzate dai gruppi consiliari, ndr), liberando così l'attuale struttura in affitto. Avrebbero dovuto disdire il contratto. Invece, non è stato fatto. Quindi, e' scattata la clausola di tacito rinnovo. Ora, sto cercando una soluzione con i proprietari. La Polizia provinciale, invece, sarà trasferita nell'ex caserma dei carabinieri in prossimità dell'aeroporto. Ho anche scoperto che il museo del grano a Raddusa e' sempre chiuso, in un immobile in affitto. Ho detto al sindaco che è necessario spostarlo in locali comunali, che siamo pronti ad aiutarlo per il trasloco. Oppure, saremo costretti a rinunciarvi".

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