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Paternò, in 400 si mobilitano per dire «no» alle estorsioni

PATERNO'. Oltre 400 persone hanno partecipato ieri pomeriggio alla manifestazione, «Insieme difendiamo la vallata», svoltasi lungo il fiume Simeto. Un evento a duplice finalità: in primis sostegno ad Emanuele Feltri, l'imprenditore agricolo al quale otto giorni addietro, ignoti hanno ucciso a fucilate 4 pecore e ad una di esse hanno anche tagliato la testa, messa successivamente dinanzi l'uscio dell'abitazione dell’uomo; in secondo luogo per dire no agli estortori e ad ogni forma di intimidazione, sopraffazione o violenza. Una passeggiata nella vallata partita da Ponte Barca che si è snodata lungo l'argine sinistro del fiume per poi arrivare in contrada «Sciddicuni», dove si trova la fattoria di Feltri. In serata si anche è tenuta sul posto un’assemblea pubblica. In testa al corteo Emanuele Feltri, con accanto il sindaco Mauro Mangano, Laura Bottino presidente del consiglio comunale, giunta, consiglieri comunali, membri dell'associazione Vivi Simeto, ma anche semplici cittadini o interi nuclei familiari. «Dico no all'abbandono e al degrado di questa vallata - ha esordito Emanuele Feltri - no alla discariche abusive ricche di eternit e copertoni. Il senso di questa giornata è quello di lanciare messaggi propositivi, valorizzare il territorio, coltivarlo in modo eco sostenibile. Appoggiare in questo modo anche l'imprenditoria giovanile».


Una nota critica di Emanuele nei confronti delle istituzioni: «Bisogna fare un distinguo: è facile adesso la vicinanza delle istituzioni le quali cavalcando l'onda della visibilità, possono sfruttarla al meglio. Quando quest'ultima si abbassa voglio vedere se lo Stato continua ad essere presente e mantiene le promesse dette ( più controlli, più servizi e più risorse)». Il sindaco Mauro Mangano sottolinea il fatto che si tratta di una manifestazione in cui «si vuole fare vedere tutto quello di importante è presente nella vallata. Emanuele è uno dei giovani imprenditori che crede e che ha investito in questo territorio. Ritengo che nella zona si era creata una sorta di anarchia governata e la presenza di questi giovani rompe gli equilibri che si erano costituti. Per la protezione di quest'area abbiamo fatto un tavolo di concertazione per un lavoro sinergico».


Sulla questione è intervenuto anche il senatore Salvo Torrisi: «Non posso provare che sconcerto alla notizia del grave atto intimidatorio subito dal giovane imprenditore Emanuele Feltri. L'episodio riveste una doppia gravità: l'intimidazione mafiosa verso un imprenditore, e le gravi minacce all'imprenditoria giovanile in generale, la quale necessita di incoraggiamenti, e non certo di minacce da parte di soggetti delinquenti che hanno sicuramente in quella zona ben altri interessi». La vicenda è approdata sino in Parlamento con Sel che ha presentato una interrogazione al Ministro dell'Agricoltura depositata da Erasmo Palazzotto.


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