PATERNO'. Ennesimo atto intimidatorio, il secondo in meno di quindici giorni, nei confronti di Emanuele Feltri, l’imprenditore catanese di 34 anni che ha realizzato una impresa di prodotti biologici, in contrada Sciddicuni, a Paternò. Anche in questa circostanza con nella precedente, gli hanno ucciso una pecora, che circolava liberamente nella proprietà di Feltri. Il fatto si verificato la notte scorsa, l’animale è stato squarciato e sventrato. Accanto alla pecora è stata rinvenuta una spranga di ferro insanguinata. Due settimane addietro quattro pecore erano state prese a fucilate e una di esse era stata addirittura decapitata con la testa lasciata sull’uscio dell’abitazione dell’uomo. Sull’ ennesimo fatto indagano i carabinieri della compagnia di Paternò. Ed il sindaco Mauro Mangano, accompagnato dall’ assessore Flavia Indaco, ha incontrato i vertici prefettizi etnei per esprimere preoccupazione per l’escalation criminale che ha colpito Paternò. «L'ultimo episodio di violenza compiuto ai danni della proprietà di Emanuele Feltri - dice Mangano - non fa che rafforzare la nostra volontà di lottare per affermare la difesa della legalità e uno sviluppo reale per la valle del Simeto come per tutto il nostro territorio. Confermiamo tutti gli impegni che abbiamo assunto negli ultimi giorni, e da subito abbiamo avviato un coordinamento tra le forze dell'ordine e le istituzioni per individuare anche degli strumenti di protezione efficaci per Emanuele e quanti vivono in quella zona. Seguirà la richiesta di un incontro ufficiale, per discutere anche degli altri fenomeni di violenza accaduti in città nelle ultime settimane (rapine e aggressioni) e nei prossimi giorni decideremo gli eventuali provvedimenti straordinari da prendere».