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Il quarto colpo va a monte: arrestati due rapinatori seriali

Fatale per i malviventi l’assalto all’agenzia del Banco Popolare Siciliano di Camporotondo, dove si erano impossessati di 5 mila euro

CAMPOROTONDO. Arrestati due rapinatori seriali, uno dei quali incensurato, che operavano principalmente ai danni di istituti di credito. Li hanno smascherati i carabinieri della Stazione di Camporotondo Etneo, collaborati ai militari della Stazione di Sant’Agata Li Battiati, con la supervisione dei Nucleo operativo della Compagnia di Gravina.
In carcere è finito Cirino Russo, 34 anni, insieme ad un ventiduenne, che alcuni giorni fa, insieme avevano fatto irruzione, a viso scoperto, all’interno del Banco Popolare Siciliano di Camporonto. Sotto la minaccia di una pistola si sono fatti consegnare dal cassiere cinquemila euro, non disdegnando di derubare una cliente, che poco prima aveva prelevato la somma di 1.500 euro, dal proprio conto corrente depositato presso l’istituto di credito di via Umberto.
Gli investigatori dell’Arma, impegnati da tempo in servizi finalizzati ad arginare il fenomeno delle rapine, che negli ultimi tempi avevano interessato istituti di credito ed esercizi commerciali, una volta scattata la segnalazione di rapina pervenuta al «112», con il loro tempestivo intervento sono riusciti a intercettare i fuggiaschi. Senza essere visti li hanno pedinati e bloccati all’interno di un casolare, portando a termine così un abile stratagemma del quale la coppia di rapinatori non si era minimamente accorta. Una volta raggiunto il covo, convinti com’erano di averla fatta franca ancora una volta, è scattato il blitz.
I successivi accertamenti hanno permesso di appurare che i volti dei due sospettati erano stati videofilmati in altre rapine: in particolare quella del 18 febbraio scorso ai danni dell’agenzia di Gravina della banca Monte dei Paschi di Siena (gli investigatori nella circostanza hanno rilevato le impronte digitali di Cirino Russo), quella più recente del 25 giugno, consumata per la seconda volta ai danni dello stesso istituto di credito e quella, avvenuta lo stesso giorno, in un negozio di «compro oro» di via Vittorio Emanuele, sempre a Gravina.

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