CATANIA. In attesa di una risposta dalle istituzioni – una riunione in merito si è svolta proprio ieri mattina in Comune con il sindaco Bianco e l’assessore Trojano – il coordinamento dei volontari di strada di Catania si sta organizzando per rifornire la dispensa di tutto il necessario per cucinare 250 pasti al giorno dal 5 agosto all’1 settembre. Tanto dura infatti la chiusura dell’Help Center della Caritas che nei pressi della stazione sfama ogni giorno alle 19 oltre 200 senza tetto. Una decina di volontari – “dai 25 agli 80 anni”, spiega Pippo Maccarrone, decano dell’associazione Ronda dell’Amicizia che da 17 anni soccorre i disperati in strada – sono già sparpagliati in città e nell’hinterland per una ricognizione nei discount a caccia di promozioni per acquistare pasta (se ne “caleranno” 25 kg al giorno), passata, legumi, olio d’oliva e olio per friggere. Ma anche piatti, bicchieri e tovaglioli monouso. Già raccolte un centinaio di bottiglie in Pet da riempire ogni giorno di acqua potabile alle fontanelle (sperando poi di poterle anche mettere al fresco), mentre l’acquisto giornaliero di pane sarà fatto a San Giovanni La Punta, in un forno industriale. Ortaggi, frutta e proteine (uova, carne e pesce se disponibili) saranno recuperati ogni giorno nei mercati o, come dice Maccarrone, “grazie alla Provvidenza, che non manca mai”. Si cucinerà ad Acireale grazie all’ospitalità dei fratelli Camilliani. Ma chi mette i soldi per fare la spesa? Maccarrone spiega che, come d’abitudine, saranno gli stessi volontari ad autotassarsi per acquistare i viveri. Alcune parrocchie, che attingono al Banco Alimentare, hanno già messo a disposizione delle scorte. Giovedì dal Comune si avrà una risposta sulla location per la distribuzione. Pare si lavori a una tensostruttura da allestire al Passiaturi.
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