Catania

Giovedì 28 Novembre 2024

Immigrazione, nuovo sbarco a Catania: 6 morti Aperta inchiesta dalla procura

CATANIA. Morire all'alba a pochi secondi  dal sogno che si realizza, con il viaggio della speranza che  diventa tragedia. La voglia di toccare terra ha tradito sei  giovani migranti che sono annegati a 15 metri dalla spiaggia  della Plaia di Catania. Erano con altri 94 extracomunitari, tra  siriani e egiziani, su una piccola imbarcazione in legno che si  è arenata su una secca. Sei tra i più giovani, cinque poco più  che 20enni e un ragazzino di 13-15 anni, hanno pensato di  scendere, di correre verso la mèta agognata, credendo che il  fondale fosse basso, si toccasse, ma non hanno fatto i conti con  l'acqua alta, annegando perchè non sapevano nuotare.    
I primi due corpi, trascinati dalla corrente, sono arrivati  sulla battigia del lido Verde. E il gestore, il friulano Aldo  Monteforte, è stato il primo a dare l'allarme, dopo avere visto  una ventina di extracomunitari bagnati nello stabilimento. Sul  posto sono arrivate le forze dell'ordine e personale del 118.  Quattro persone sono state portate a riva: i medici hanno  tentato di rianimarle, ma senza successo. I sei corpi sono stati  tutti adagiati sulla battigia, coperti con lenzuola termiche, e  poi trasferiti nell'obitorio dell'ospedale Garibaldi. Il gestore  del lido ha deciso di chiudere lo stabilimento per due giorni  per lutto e rispetto per i morti. Una giornata di lutto  cittadino è stata proclamata dal Comune di Catania per mercoledì  prossimo, giorno in cui ci potrebbero essere i funerali.    
Gli altri extracomunitari sono stati condotti nella sede  della guardia costiera e il peschereccio trainato nel porto di  Catania, e ormeggiato accanto a una delle tre navi da crociera  dalle quali sono sbarcati oltre 10mila croceristi, ignari della  tragedia che si era consumata non lontano da loro. I migranti  sono stati rifocillati e assistiti, perchè provati dal viaggio e  senza scorte alimentari. Tra loro c'erano 55 minorenni, comprese  tre ragazzine. Diciassette di loro non sono accompagnati da  adulti e saranno affidati a centri idonei. C'erano anche 5  donne, una delle quali incinta, e 34 uomini. Un neonato di 7  mesi è stato ricoverato nel pronto soccorso dell'ospedale  Garibaldi, perchè disidratato, ma non è in pericolo e la madre  lo ha raggiunto nel nosocomio.    
Sullo sbarco e sulla morte dei sei giovani la Procura di  Catania ha aperto un'inchiesta per favoreggiamento  dell'immigrazione clandestina e omicidio colposo plurimo. Si  cerca di capire se ci sono 'scafistì tra i sopravvissuti e da  dove siano partiti i naufraghi, anche perchè l'approdo a Catania  è anomalo, visto che la città non è tra le rotte tradizionali  per raggiungere la Sicilia. Tra le ipotesi al vaglio degli  investigatori quella che ci sia stata una 'nave madrè che abbia  lasciato l'imbarcazione al largo dell'Isola.   Tecnica diversa da quella seguita da 57 siriani approdati a  Siracusa. Erano su un barcone a 65 miglia a sud di Capo Passero  e sono stati soccorsi con una motovedetta veloce della Guardia  costiera. C'erano 24 donne, 7 uomini e 26 bambini. Tra i  migranti anche un disabile e un politraumatizzato. Sei sono  stati trasferiti all'ospedale Umberto I per accertamenti.     Sulla tragedia di Catania il presidente della Camera Laura  Boldrini osserva che «il Mediterraneo ha già contato migliaia di  morti» ed auspica che l'approdo alle pendici dell'Etna sia per i  sopravvissuti «l'inizio di un nuovo percorso di vita».
«La  tragedia avvenuta oggi - dice il ministro dell'Interno Angelino  Alfano - ripropone con forza la necessità di fermare i mercanti  di morte». Il titolare del Viminale chiede poi una  «collaborazione più attiva» all'Unione europea non solo con  l'Italia ma anche con i paesi d'origine dei flussi migratori,  «per evitare di assistere ad altre morti». Il ministro per  l'Integrazione, Cècile Kyenge, ritiene «necessario avviare una  forte pressione sull'Europa affinchè si mettano in campo reali  ed efficaci politiche che permettano al nostro Paese di non  essere solo nell'affrontare la drammatica situazione». Marco  Furfaro di Sel invita il governo «a cancellare la Bossi Fini e  il reato di clandestinità, perchè le uniche cose che hanno  prodotto sono solo tragedie e morti». Per il vice segretario del  Carroccio, Matteo Salvini, «la coscienza sporca ce l'hanno quei  buonisti che fanno pensare a questa povera gente che in Italia  ci siano posto, lavoro, futuro e speranza per tutti. Vergogna».  L'Unicef ricorda a tutti di «aprire occhi su emergenze  dimenticate» e per la Cri «sono urgenti nuove politiche  sull'accoglienza». 

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