CATANIA. Il «patto Bianco-Castiglione» vacilla. Troppi concorrenti di maggioranza alle presidenze di commissione. Alessandro Messina, capogruppo della lista di opposizione «Tutti per Catania», non vuole sentir parlare di «patto» e preferisce il più politicamente corretto «intesa istituzionale», ma nella sostanza conferma: «Il centrosinistra non vuole mantenere l’intesa che ha portato all’elezione di Francesca Raciti alla presidenza del Consiglio comunale e che prevedeva l’assegnazione di quattro presidenze alla minoranza, come segno di apertura e svolta nell’interesse della città. Insomma, per loro beghe interne, stanno facendo venire meno il capo dell’amministrazione alla parola data. Un bel problema per Enzo Bianco. E non solo per questi giorni di agosto». «Non è solo — continua Alessandro Messina — un problema di tre presidenze, al posto di quattro. È di credibilità. A questo punto, abbiamo dato massima apertura: visto che hanno contrasti interni, si prendano tutte le commissioni possibili. Cioè, undici. Una, infatti, devono lasciarcela per statuto».
È stata la conferenza dei capigruppo, ieri mattina, a ”certificare” il naufragio dell’ipotesi di accordo sulle commissioni. Di conseguenza, è anche saltata la convocazione del Consiglio che Francesca Raciti avrebbe voluto tenere giovedì. Gianni D’Avola, leader del Pd nell’Aula di Palazzo degli Elefanti, minimizza: «Ci vedremo ancora mercoledì (domani, ndr). Nessuna rottura, perchè nulla è stato definito. E la data della riunione assembleare non è stata fissata per il semplice motivo che molti sono fuori città, in ferie. Adesso, ciascuno di noi riferirà la situazione ai propri colleghi di partito. La dialettica serve proprio a smussare eventuali angoli». Pure la presidente Raciti cerca di stemperare la tensione, definendo «propedeutica» la conferenza dei capigruppo che s’è tenuta ieri. In una nota, poi, conferma che «la conferenza è stata aggiornata a mercoledì per verificare alcune ipotesi di lavoro necessarie alla composizione delle Commissioni».
Malgrado i ”pontieri” siano all’opera, rischia già di saltare la pace consiliare che era stata concordata — per ammissione degli stessi esponenti del centrodestra — dal primo cittadino con il coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Castiglione. Da «Tutti per Catania», seconda lista pidielle, Alessandro Messina avverte: «Se Bianco dovesse essere smentito dalla sua stessa maggioranza, noi saremo pronti a cambiare atteggiamento. Saremo sul chi va là ...». Anche l’opposizione, comunque, teme contraccolpi dal fallimento dell’intesa che avrebbe portato una presidenza al Pdl, una a «Tutti per Catania» — in prima fila Salvo Giuffrida, campione di preferenze alle ultime elezioni cittadine, che ha chiesto la commissione Sport e Turismo — e due a Grande Catania-Mpa. Così, invece, i tre gruppi dovrebbero mettersi d’accordo su una poltrona.