Catania

Giovedì 28 Novembre 2024

«Nostro padre ucciso dalla Sanità pubblica» Morto l’artigiano ricoverato col «codice giallo»

MILITELLO. Non ce l'ha fatta Giovanni Barone, 61 anni, l’artigiano edile militellese in coma, morto a distanza di una settimana dal ricovero, al reparto di Rianimazione dell'ospedale «Basso-Ragusa». "Me lo hanno ammazzato, questo presidio ospedaliero deve essere chiuso". Non ha mezzi termini Giuseppe Barone, uno dei sei figli, dopo aver appreso del decesso.
Giovanni Barone, secondo la ricostruzione dei congiunti, si era presentato al Pronto soccorso del "Basso Ragusa" il 14 agosto per un malore diagnosticato in bronchite dopo avergli assegnato un "codice giallo". Il giorno successivo al ricovero la situazione sarebbe drammaticamente evoluta con la necessità di "intubare" il paziente per un infarto del miocardio.
"Nostro padre è stato vittima di un caso di malasanità; era da "codice rosso" e non lo hanno capito", aveva dichiarato Alessandro Barone, un altro dei figli del militellese.
La moglie Rosa La Micela ha recisamente rifiutato la solidarietà delle istituzioni locali. "Accetto solo la vicinanza dei parenti, dei conoscenti e della gente comune. Chiedo giustizia", dice. Un'altra pesante accusa è stata lanciata dal figlio Giuseppe: "Non funzionava il dispositivo di allarme per le emergenze. Mio padre, prima del coma, chiedeva inutilmente aiuto".
Intanto i fratelli Barone (Alessandro, Benedetto, Giuseppe, Maria, Massimo e Simone), dopo avere presentato un esposto ai carabinieri si sono rivolti all'avvocato milanese Francesco Mandalari. La Procura di Caltagirone ha sequestrato le cartelle cliniche e avviato una inchiesta, un’indagine interna è stata avviata dall'Asp, intervenuta con il direttore sanitario Domenico Barbagallo e due ispettori.
Dopo i riscontri effettuati, fonti dell'Asp confermano - nel rispetto del lavoro della magistratura - la corretta applicazione delle procedure e l'esecuzione delle prestazioni diagnostiche e terapeutiche previste.

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