GIARRE. Assise in difesa dell’ospedale di Giarre, minacciato di ridimensionamento se non addirittura di chiusura. A conclusione dei lavoro è stato elaborato un documento di protesta con la richiesta di un incontro all’assessore regionale alla Sanità e al commissiario dell'Asp..
All’assemblea promossa dal sindaco di Giarre hanno partecipato tutti i primi cittadini del Distretto sanitario. "È finito il tempo delle decisioni prese senza tenere conto dei bisogni della gente - dice Roberto Bonaccorsi - per cui se vogliono chiudere l'ospedale devono dircelo chiaramente, i cittadini hanno il diritto di sapere e la politica deve intervenire".
L'obiettivo che si intende perseguire è quello di trovare e promuovere strategie adeguate per salvare ciò che resta del "San Giovanni di Dio e Sant'Isidoro" di via Forlanini. La riunione è stata convocata non appena si è avuta la notizia che il commissario dell'Asp ha emesso una disposizione interna che penalizza ancora di più i servizi erogati dalla struttura giarrese.
Il sindaco di Riposto Enzo Caragliano: "Si sta tentando di portare avanti un'operazione a discapito del nostro ospedale. I quattro posti di Cardiologia saranno trasferiti a Medicina e quest'ultima sarà accorpata, a sua volta, a Chirurgia. Il tentativo è quello di chiudere definitivamente Cardiologia. Non si capisce per quale motivo visto che il reparto funziona bene. Altro aspetto grave. La sala operatoria verrà utilizzata solo con programmazione. Questo significa chiudere il Pronto soccorso. Noi ci opporremo".
Nel corso della riunione, svoltasi nella Sala degli Specchi del Municipio, è stata ribadita "la volontà delle amministrazioni comunali interessate a proporre soluzioni alternative che non penalizzino ulteriormente gli oltre centomila utenti serviti dal presidio ospedaliero giarrese, che peraltro sono molto lontani dal perimetro metropolitano catanese, diversamente da Acireale che invece vi ricade perfettamente. I sindaci hanno sottolineato altresì di sentire "il dovere di reagire con forza, per non permettere che, come purtroppo fatto in passato, si resti spettatori dell'ennesima offesa al diritto alla salute dei cittadini del vasto comprensorio".