Catania

Giovedì 28 Novembre 2024

Comune, Parisi: «Debiti fuori bilancio, mina vagante»

CATANIA. Chiuso a tenaglia tra la «variabile impazzita» dei debiti fuori bilancio e un lungo elenco di spese — «gli immobili, innanzitutto» — da razionalizzare, Vincenzo «Enzo» Parisi sa bene che il suo lavoro da presidente della commissione Bilancio del Comune di Catania sarà una faticaccia: «E infatti ho detto ai miei amici che non era il caso di farmi gli auguri per questo incarico...», sorride l’esponente di Grande Catania-Mpa.
Parisi si ritrova a guidare la Prima Commissione in virtù dell’intesa istituzionale, il «patto Bianco-Castiglione», che ha consegnato alla minoranza alcune presidenze-chiave, come mai prima d’ora era avvenuto. Nessun sospetto, però, che al consigliere autonomista sia toccata in sorte una mela avvelenata ”gentilmente offerta” dal centrosinistra: «Magari si tratta della classica patata bollente, però bisogna vedere come la gestisci», ribatte Vincenzo Parisi che è ”nipote d’arte” perchè lo zio è l’ex parlamentare democristiano Angelo Rosano.
Pronto a tenere oggi la prima seduta, in cui saranno eletti i due «vice», il presidente Parisi respinge per sè l’etichetta di consigliere di opposizione: «Di minoranza, sì. Di opposizione, no. Perchè non dobbiamo per forza contrastare la maggioranza. Al contrario, io credo nella squadra e nel lavoro di gruppo. Nella collaborazione con i colleghi e i funzionari oltre che con l’assessore Girlando, tecnico di buon valore cui chiederò un incontro nelle prossime ore perchè voglio rendermi conto dei numeri». Appunto, i «numeri». Non si sa ancora se questi dicano che il Comune è ormai in dissesto: «Con Girlando — afferma Parisi — chiederò appunto una verifica dello stato finanziario dell’ente che, comunque, oggi sta meglio di cinque anni. Ricordo la prima seduta della precedente consiliatura, nel 2008, quando i netturbini protestavano davanti a Palazzo degli Elefanti perchè non prendevano stipendi da mesi e le strade cittadine erano al buio perchè il Comune era moroso. Adesso, non è più così. A Raffaele Stancanelli e alla sua maggioranza, di cui anch’io ho fatto parte, almeno questo va riconosciuto. Oggi, la situazione è migliorata anche se resta decisamente difficile».
Malgrado i ”progressi”, Enzo Parisi non nasconde le criticità: «Io sono un tecnico, in quanto mi occupo di contabilità aziendale e condominiale. Capisco, però, che un ente locale è ben diverso da un’impresa privata. Per questo, preferisco dire che piuttosto andrebbe gestito come una famiglia dove vanno conosciute bene le entrate e le uscite prima di ogni passo. Proprio in considerazione di ciò, chiederò una ricognizione dei debiti fuori bilancio che costituiscono una mina vagante. Una variabile impazzita. Bisognerà anche occuparsi seriamente degli immobili, da Palazzo Bernini ai tanti terreni abbandonati, che sono di proprietà comunale e in assoluto degrado mentre si continuano a pagare affitti salatissimi per uffici, ad esempio quelli al Faro Biscari. Se proprio non li si vuole utilizzare, come tanti impianti sportivi, meglio affidarli a terzi per risparmiare almeno le manutenzioni!».

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