CATANIA. Si sono presentati in due per un unico posto di lavoro. All’istituto comprensivo Mario Rapisardi il primo giorno di scuola i dirigenti scolastici che reclamavano il diritto alla poltrona di preside erano Wanda Castellino, già preside dell’istituto, e Maria Luisa Amantia, su disposizione dell’Ufficio scolastico regionale. «Non si tratta di un errore», dice Raffaele Zanoli, competente dell’ufficio per Catania.
La preside Castellino ha maturato il diritto/dovere di andare in pensione al primo settembre di quest’anno in base alla vecchia normativa. Ma ha fatto ricorso al giudice del lavoro, chiedendo la sospensiva del collocamento in pensione. Il giudice del lavoro ha accolto questa richiesta.
Siamo ai primi di agosto. Secondo quanto spiega Zanoli, «in data successiva, con un decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri, è stato fatto obbligo di andare in pensione a 65 anni. Pertanto, la nostra direzione generale ha revocato i provvedimenti che aveva già adottato in esecuzione dell’ordinanza del giudice del lavoro. Quel posto è stato ritenuto libero e assegnato a un altro dirigente scolastico». La preside Castellino ribatte: «Ritengo il provvedimento dell'Usr Sicilia illegittimo poiché adottato in spregio all’ordine di un tribunale. Ho dato mandato ai miei avvocati di intraprendere tutte le iniziative legali volte a tutelare i miei diritti. Nelle prossime ore sarà depositata dettagliata denuncia alla Procura». Intanto, ricoprirà l’incarico la preside nominata dall’Usr.
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