Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Arrestato a Bastia bandito catanese latitante da mesi

CATANIA. È stato arrestato dopo mesi di latitanza in una abitazione di Bastia Umbra (Perugia), nella zona alle spalle del Villaggio XXV Aprile, il presunto rapinatore catanese, con alle spalle numerosissime condanne, sulle cui tracce erano da tempo i carabinieri della Compagnia di Assisi, per il colpo messo a segno all'ufficio postale di Bettolle, in provincia di Siena, avvenuto il 7 gennaio scorso, fruttato 20 mila euro.


Un suo complice, anche lui catanese, era già stato arrestato dai carabineri della Compagnia «Piazza Dante» nei mesi scorsi. Nei confronti del catanese ricercato è stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Montepulciano su richiesta della Procura perugina. I militari dell’Arma, che non hanno reso noto le sue generalità, lo hanno trovato in possesso di una carta di identità palesemente contraffatta, un codice fiscale anch'esso falso e tremila euro in contanti. Nel documento di intentità erano riporti i dati riferiti al fratello, a quanto pare molto rassomigliante a lui. Uno stratagemma che non ha per nulla depistato i carabinieri, in quanto l'autore del colpo messo a segno a Bettolle è stato immediatamente riconosciuto dagli investigatori dell’Arma, che avevano bene impressa la sua fisionomia, grazie alla qualità delle riprese del sistema di videovigilanza.


Per lui, che non ha opposto resistenza alcuna, nella tarda serata di lunedì, espletate le formalità di rito, si sono aperte le porte del carcere di Perugia, dove dovrà rispondere dell'accusa di rapina aggravata in concorso, furto e porto di strumenti atti ad offendere.
Al rapinatore i carabinieri sono risaliti nell'ambito delle indagini svolte per la rapina avvenuta il 16 dicembre 2012, in una nota gioielleria di Bastia Umbra. In quella circostanza i due catanesi, con una pistola risultata giocattolo, colpirono ripetutamente alla testa con il calcio delle finte semiautomatiche che impugnavano le loro vittime.
Una selvaggia aggressione, che ha costretto la coppia di gioiellieri a fare ricorso alle cure mediche. Per loro una convalescanza di un mese.


Gli investigatori del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Assisi ritengono che la coppia catanese abbia commesso una serie di rapine in istituti di credito e uffici postali del centro Italia. A loro carico ha avuto quindi inizio un lavoro certosino di analisi del traffico telefonico delle utenze sospette, arrivando alla rapina commessa all'ufficio postale di Bettolle.

Caricamento commenti

Commenta la notizia