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Il «veliero fantasma»

Intercettato per la prima volta il natante che sbarca egiziani nelle coste siciliane. L’equipaggio è formato da quindici marinai

CATANIA. Bloccato il peschereccio azzurro che il 10 agosto scorso ha abbandonato al loro destino i clandestini sbarcati alla Plaja, alcuni dei quali sono annegati. Il «natante fantasma», senza bandiera e privo di nome, è stato intercettato nel Canale di Sicilia, da un pattugliatore romeno dell’Agenzia europea Frontex, dopo l’ennesimo trasbordo. L’imbarcazione è stata scortata sino al molo 10 da unità della Guardia di finanza, che in concorso con Capitaneria di porto, Polizia di Stato, Carabineri e il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia etnea, hanno sviluppato l’indagine che ha consentito di giungere a questo risultato, che non ha precedenti nell’odissea dei migranti del Canale di Sicilia. È il primo caso di applicazione della Convenzione internazionale in materia di diritto di «Alto Mare» e sul crimine transnazionale. A bordo del peschereccio azzurro, che stava facendo rotta per l’Egitto, le Fiamme gialle hanno trovato quindici marinai di nazionalità egiziana, che vengono trattenuti nella caserma «Majorana» di piazza San Francesco, in attesa di espletare le procedure di polizia giudiziaria per il fermo. Il procuratore della Repubblica Giovanni Salvi: «Lo sbarco del 10 agosto scorso alla Plaja e qullo dell’altro ieri nel Siracusano sono stati due operazioni illegali condotte dalla medesima organizzazione per cui le indagini, che sono in piena fase di svolgimento insieme alla Procura di Siracusa, di per sè fanno già ritenere che parte del reato associativo sia stato consumato anche in Italia, condizione che consente di operare anche in acque extraterritoriali sulla base delle normative internazionali e delle nostre normative procedurali».

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