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Inchiesta sull'inquinamento ambientale nella facoltà di Farmacia, a Catania slitta la requisitoria

CATANIA. Non si terrà domani la prevista requisitoria davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Catania del processo ad otto persone su presunti casi di inquinamento ambientale nella facoltà di Farmacia che, secondo l'accusa, sarebbero stati provocati da sversamenti nei lavandini dei laboratori di composti chimici utilizzati per
sperimentazione.


Due gli impedimenti: l'astensione dei legali proclamata dalla Camera penale e la sostituzione del pm d'udienza, perchè il magistrato che ha incardinato l'inchiesta, il sostituto Lucio Setola è stato trasferito nel settore giudicante al Tribunale di Potenza. L'udienza si terrà per fissare la data di rinvio e per l'assegnazione del fascicolo a un altro sostituto da parte della Procura.


I reati ipotizzati sono disastro ambientale, gestione di discarica abusiva e falso. La posizione di altri quattro imputati, accusati di turbativa d'asta, era stata archiviata. I fatti risalgono al 2007 e i reati contestati sono prescrivibili in sette anni.


Per la seconda inchiesta per omicidio colposo e lesioni colpose, che era nata da uno stralcio dal fascicolo principale, la Procura ha chiesto al Gip l'archiviazione in attesa dell'esito del processo in corso che rappresenta il presupposto per potere sostenere un eventuale procedimento in aula. Era stata aperta in seguito alla denuncia del padre di un ricercatore morto di tumore, Emanuele Patanè, che dopo l'avvio delle indagini rese pubblico il testamento del figlio contenuto nel computer del giovane.

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