CATANIA. «La proposta pur costituendo espressione di un significativo impegno della società debitrice e del suo azionista di maggioranza, non offre, allo stato, margini di garanzia sicuri ai creditori chirografari». Lo afferma il commissario giudiziale del concordato preventivo della Wind Jet, Mario Libertini, nella parte della sua relazione in cui valuta l'importo del rimborso spese per i biglietti emessi dalla compagnia aerea, ma che gli utenti non hanno potuto utilizzare.
Inizialmente la somma era stata fissata al 2% poi salita al 5%, con l'intervento diretto dell'azionista di maggioranza, che ha versato 12milioni di euro. Restano confermati l'impegno per il 100% dei soldi allo Stato e all'Inps, e di una cifra sul 70% per i creditori privilegiati come i dipendenti. La copertura per questi pagamenti sarebbe stata fatta con quote azionarie di altre società.
«Il voto contrario dei creditori chirografari resta ancora - sottolinea Confconsumatori, che rende noto il contenuto della relazione - la strada da percorrere per scongiurare l'approvazione e per far sì che la compagnia si decida a formulare altra e più ragionevole proposta anche con riferimento alle somme spettanti ai passeggeri».
«Lo stesso commissario giudiziale nelle proprie conclusioni lascia la porta aperta a questa ipotesi - osserva Carmelo Calì, responsabile nazionale Turismo e Trasporti dell'associazione di consumatori - è possibile, tuttavia, che questi margini di garanzia siano raggiunti mediante l'apporto di correzioni migliorative alla proposta concordataria».