BRONTE. Dramma del lavoro a Bronte dove la protesta di 8 operai ha fatto vivere momenti di preoccupazione. Gli operai, ex lavoratori della Pinzone Costruzioni, protestavano per il mancato pagamento di stipendi arretrati. Ieri mattina, al culmine dell’esasperazione, sono saliti su tetto di un edificio, in via Basile, realizzato dalla stessa ditta e hanno minacciato di lanciarsi, qualora l’ex datore di lavoro non avesse saldato le spettanze.
I manifestanti che sarebbero stati licenziati nei mesi scorsi, avrebbero chiesto il pagamento dei 6 mensilità pregresse oltre a due anni di versamenti in cassa edile. Gli operai si sono trovati a circa dieci metri d'altezza in una delle costruzioni che li hanno visti impegnati a lavorare per diverso tempo. Sul posto allertati da alcuni passanti sono intervenuti i carabinieri del comando stazione di Bronte e i colleghi del nucleo radio mobile della compagnia di Randazzo. Presenti anche gli uomini del 115 del distaccamento di Maletto e due ambulanza del 118.
Ad assistere gli operi il segretario generale della Fillea di Catania Claudio Longo e il segretario provinciale Salvatore Papotto: “Gli operai attendo il saldo degli stipendi e alcuni di loro sono stati licenziati chi a febbraio chi a luglio. Sono estremamente preoccupati per il loro futuro. Gli otto operai sono in ansia per i versamenti relativi alla cassa edile che non sarebbero stati effettuati.” Protesa che è stata sospesa poco dopo le 11.30 grazie anche all’intervento deciso delle forze dell’ordine che hanno mediato tra le parti:
“Chiederemo che la Prefettura convochi il datore di lavoro, visto che per noi, almeno fino a ieri mattina, è risultato irraggiungibile - dice il segretario generale della Fillea Cgil di Catania, Claudio Longo- I lavoratori sono scesi grazie anche alle garanzie di collaborazione che ci sono arrivate dalle forze dell'ordine. Gli ex dipendenti hanno bisogno di risposte precise. Altrimenti la protesta continuerà più forte di prima”. Amareggiato l’imprenditore edile brontese Giuseppe Pinzone contattato nel tardo pomeriggio: “Sono profondamente amareggiato per questa manifestazione. Di sicuro sono stati spinti da qualcuno a inscenare tale protesta perche non c’è assolutamente alcun motivo. In primis – prosegue l’imprenditore edile - i lavoratori hanno lavorato fino al 31 luglio. Quindi devono essere saldate due mensilità. Costretto a licenziarli perche l’edilizia è in crisi. E la mia azienda è creditrice verso enti pubblici e privati di diverse centina di migliaia di euro. Ieri sono stato a Palermo per sollecitare a chi di dovere lo sblocco di determinati mandati di pagamento. Sono deluso-conclude Pinzone – soprattutto per il comportamento tenuto da tre operai che lavorano con me da oltre 30 anni.”
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