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Il Piano di riequilibrio passa l’esame della Corte dei Conti

CATANIA. Il piano di riequilibrio decennale dei conti pubblici cittadini è stato approvato dalla Corte dei Conti, come ha annunciato ieri «con soddisfazione» il sindaco Enzo Bianco. La delibera sarà depositata solo in queste ore, ’ma la notizia è stata confermata dal presidente della Sezione di Controllo della magistratura contabile Maurizio Graffeo.
Si allontana, quindi, lo spettro del dissesto.


E tutti sembrano decisamente contenti. Non solo il primo cittadino e la sua maggioranza di centrosinistra, ma pure esponenti dell'ex giunta Stancanelli che hanno sottolineato come «Bianco abbia interamente recepito il nostro piano di rientro senza ricorrere a rimodulazioni, pure consentite dalla legge per le amministrazioni neoelette». A Giarre, ad esempio, ha fatto ricorso a questa norma il nuovo sindaco Roberto Bonaccorsi, già «vice» di Raffaele Stancanelli a Palazzo degli Elefanti e assessore al Bilancio.


A fornire gli ultimi chiarimenti chiesti dal presidente Graffeo e dagli altri magistrati, ieri mattina, è stata una delegazione composta dallo stesso Enzo Bianco, dall’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando, dai revisori dei conti Natale Strano, Fabio Sciuto e Carlo Cittadino, e da Massimo Rosso, da più parti indicato come prossimo ragioniere generale del Comune. A sorpresa presente anche l'ex dirigente della Ragioneria, Giorgio Santonocito.


Il sindaco ha commentato: «Il cammino che ci aspetta adesso è difficile e delicato, ma intanto è stato evitato quel dissesto che avrebbe condannato la città. Ci sono ovviamente conseguenze pesanti per i Catanesi, ma contiamo di uscire presto dalle secche di questa situazione anche chiedendo l'attenzione del governo regionale e nazionale». Bianco non ha mancato di lanciare una frecciata al suo predecessore: «Cercheremo — ha esclamato — di porre adesso rimedio alle scelte dolorose sul piano del welfare che abbiamo ereditato dalla passata amministrazione».


Tra i vantaggi dell'approvazione del piano di riequilibrio, la concessione di un prestito statale a tasso zero che dovrebbe essere di circa 71 milioni di euro, di cui 17 già incassati. Positivi i giudizi di molti esponenti della maggioranza. Il capogruppo del Megafono, Daniele Bottino, ha evidenziato «l'impegno del sindaco Bianco che ha speso la sua credibilità e la sua autorevolezza, consentendo così a Catania di portare a casa questo importantissimo risultato».


Bottino ricorda, intanto, «i tagli drastici al welfare e ai servizi, come gli asili nido, previsti dalla passata amministrazione». Il leader consiliare del Pd, Gianni D'Avola, ha diffuso invece una nota in cui scrive che «l'approvazione del Piano rappresenta comunque una vittoria del sindaco, il quale in brevissimo tempo ha provveduto a fornire alla Corte dei Conti tutti i chiarimenti richiesti, ritenuti esaustivi».


«Adesso — aggiunge D'Avola — arriva la parte più difficile: riuscire a far recuperare a Catania quella forte inclinazione alla solidarietà, negli ultimi anni sacrificata sull'altare di un risanamento che non può però gravare soltanto sui più deboli».


E Alessandro Porto per il gruppo «Con Bianco per Catania» dice: «Non possiamo che essere felici dell'importante vittoria ottenuta a Palermo dal sindaco: Catania ha bisogno di risollevarsi sotto il profilo economico e sociale. Si tratta soltanto del primo passo: l'amministrazione Bianco, che così bene si è mossa in questi primi mesi, deve puntare al recupero del denaro messo a disposizione con il decreto legge che consentiva alla Pubblica amministrazione di pagare i propri debiti. La precedente amministrazione non volle richiederli, negando così a migliaia di piccole e medie imprese catanesi il diritto al futuro. Si tratterebbe di ben 130 milioni di euro che risolleverebbero le sorti economiche della città».

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