Catania

Giovedì 28 Novembre 2024

Catania, «Rischio sismico»: chiude una scuola

CATANIA. A rischio sismico il plesso di via De Caro. Centottanta alunni, dieci classi dell’Istituto comprensivo «Malerba-Capponi-Recupero», sono stati costretti al trasloco in via Velletri, come ha reso noto ieri l’assessore comunale alle Politiche scolastiche Valentina Scialfa. Una decisione assunta sulla base dei test di «vulnerabilità strutturale» eseguiti soltanto adesso in quattro edifici pubblici, vecchi di decenni. «Negli anni passati non è stata fatta nessuna verifica, eppure i soldi c’erano», era stato nei giorni scorsi lo sfogo telefonico dell’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco. Il suo predecessore Giuseppe Marletta, però, replica: «Abbiamo chiesto proprio noi i fondi Cipe per realizzare questa attività antisismica, ma sono arrivati soltanto in luglio proprio quando s’è insediata la nuova amministrazione. Insomma, il Comune e l’assessore Bosco stanno beneficiando di una pratica avviata e sollecitata da noi, dalla giunta Stancanelli».
Polemiche a parte, Palazzo degli Elefanti corre adesso — è proprio il caso di dirlo — ai ripari. È stato, infatti, istituito un «tavolo tecnico per l’emergenza vulnerabilità scuole». Martedì 8, la prima riunione con la partecipazione di architetti, ingegneri, geologi e costruttori. L’assessore Scialfa, intanto, ha spiegato così la decisione di «dirottare» in via Velletri le sei classi dell’Istituto comprensivo : «Ho ricevuto dal collega Bosco una relazione. Per i plessi delle vie Scogliera, Villa Glori e Saturno non destava preoccupazioni, mentre nell’Istituto comprensivo Malerba-Capponi-Recupero di via De Caro, una scuola costruita negli anni Settanta nel quartiere di Picanello, il valore risultava tra il 15 e il 18 per cento, al di sotto di quel 20 per cento che rappresenta la soglia minima». «Fin dalla fine del mese di luglio — ha proseguito Valentina Scialfa — avevo evidenziato in Giunta la necessità di procedere, così come previsto dall’ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2003, a una verifica della vulnerabilità sismica delle scuole, chiedendo il coinvolgimento delle categorie professionali. Un concreto allarme è stato lanciato appena qualche giorno fa dall’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco, che mi ha trasmesso con urgenza una relazione tecnica effettuata su quattro edifici di Catania che hanno ottenuto fondi Cipe per la ristrutturazione. Abbiamo convocato immediatamente la preside della scuola, Agata Pappalardo, e abbiamo provveduto a sistemare le sei classi di scuola dell’infanzia e le quattro di primaria ospitate in via De Caro nel vicino plesso in via Velletri».
In una nota diffusa nel pomeriggio, l’amministrazione comunale ricorda come siano novantotto gli immobili di proprietà del Comune di Catania che ospitano scuole. Appena ventisei, però, sono quelli di più recente costruzione, realizzati in base a criteri antisismici: «Sembra paradossale — aveva evidenziato nelle scorse settimane l’assessore Bosco — ma soltanto nel 1981 Catania è stata dichiarata città a rischio, quindi sottoposta a norme di edificabilità più rigorose». Considerati gli istituti già «testati», quindi, restano ben sessantotto strutture da verificare: «Tutti devono ora comprendere che spostare le classi in edifici sicuri rappresenta una priorità assoluta», ha precisato Valentina Scialfa

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