MILITELLO. È fruibile grazie al volontariato, a Militello, il museo d'arte sacra "San Nicolò". L'azzeramento a gennaio del contributo regionale, ha obbligato i vertici della struttura al licenziamento del custode-guida turistica. Gli importanti manufatti marmorei, le lapidi sepolcrali, le statue e gli oggetti sacri presenti, che raccontano secoli di storia locale, sono comunque fruibili per l'impegno gratuito assicurato da alcuni "parrocchiani" della chiesa Matrice in sinergia con appassionati che da sempre "gravitano" all'ombra del museo.
Non si è tirata indietro neppure la direttrice, professoressa Franca Barbanti, in prima linea per garantire l'apertura quotidiana: «Una dozzina di persone, me compresa, assicurano l'apertura mattutina e pomeridiana, anche nei festivi, rubando tempo alla famiglia ed agli impegni personali». Realtà unica nel suo genere, il museo "San Nicolò" è stato realizzato venticinque anni addietro nelle strutture sottostanti l'omonima Chiesa Madre. Particolarmente apprezzata, da turisti e studiosi, la collocazione del patrimonio delle chiese satelliti custodito in uno "scrigno" che assume più valore delle opere contenute: i sotterranei, antichi luoghi di sepoltura con ancora visibili i vetusti "colatoi" e le antiche cripte destinate ai ministri del culto, alle personalità locali ed al popolo. «Stiamo cercando di ottenere contributi - ha affermato Barbanti - per coprire le spese di gestione e, soprattutto, per reintegrare il nostro custode».
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