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Catania, visite mediche «lumaca»

CATANIA. Il segretario nazionale del Codacons Francesco Tanasi ha dato mandato al vice presidente regionale Codacons, l'avvocato Bruno Messina, di depositare una diffida nei confronti dell'assessorato regionale della Salute affinchè vengano rispettati i tempi di attesa normativamente previsti nelle diverse strutture sanitarie siciliane.


«Non vi è dubbio - dice Tanasi - che i motivi delle lunghe attese siano diversi e non possono pagarne le conseguenze il cittadino, anzi più precisamente il paziente, perchè spesso la diagnosi di una malattia fatta in tempo può salvargli la vita, mentre l'accertamento clinico in ritardo può cagionargli il decesso».


«Per una visita - aggiunge Bruno Messina - si attendono anche sei mesi il malato è costretto a rivolgersi alle strutture private a pagamento. Ma non tutti se lo possono permettere, così si finisce per avere in Sicilia pazienti di serie A e pazienti di serie B».


Il Codacons afferma che Il Piano della salute 2011-2013 ed il protocollo d'intesa che la Regione Sicilia ha sottoscritto con il ministero per la Pubblica amministrazione «prevedeva la nascita del Cup regionale per consentire di limitare le prenotazioni incrociate e pianificare meglio l'assistenza ai pazienti ma ad oggi il Cup non esiste e così i cittadini sono costretti a districarsi tra centralini intasati, orari limitativi e operatori sprovveduti per prenotare una visita medica».

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