CATANIA. Due medici, uno dell'ospedale Garibaldi e l'altro del Vittorio Emanuele, che non avevano dichiarato alle rispettive aziende di esercitare la loro professione in studi privati sono stati sospesi dal servizio dal Gip di Catania. Il provvedimento è stato eseguito dal comando provinciale della guardia di finanza di Catania nell'ambito di un'inchiesta della locale Procura della Repubblica che ipotizza la truffa aggravata a un Ente pubblico con danno patrimoniale rilevante e la violazione dei doveri in una pubblica funzione. Secondo l'accusa, i due medici hanno omesso di comunicare ai rispettivi ospedali di svolgere attività libero professionale extramoenia in studi associati privati, continuando a percepire le indennità previste per chi opera in regime di esclusività con il servizio sanitario pubblico. Militari delle Fiamme gialle hanno stimato l'importo delle somme indebitamente percepite, rispettivamente, in 46mila e 54mila euro circa. Nei confronti dei due medici è stato eseguito il sequestro preventivo per equivalente di somme giacenti su conti correnti. Le aziende ospedaliere Garibaldi e Vittorio Emanuele hanno applicato la sospensione del rapporto di dipendenza nei riguardi dei medici per due mesi e avviato un'indagine interna.