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Catania, domani la città scende in piazza

CATANIA. “Un appello alla mobilitazione di lavoratori, disoccupati, donne, studenti, pensionati perché domani giunga al Governo soprattutto da Catania, un messaggio deciso di protesta contro la legge di Stabilità e per una manovra che sia finalmente all’insegna dell’equità sociale”. Lo hanno detto i segretari di Cgil e Uil, Angelo Villari e Angelo Mattone, presentando ieri la manifestazione di domani (concentramento alle 9,30 di fronte alla villa Bellini e corteo per via Etnea; comizio in piazza Manganelli).


Villari e Mattone hanno spiegato le ragioni della protesta: “La legge di Stabilità non riduce le tasse a lavoratori, pensionati e imprese, anzi si profila un incremento della pressione fiscale con la Trise (Imu+Tarsu): cambia nome, peggiora la sostanza. Senza una riduzione di imposte e tributi, però, il Paese non si rialzerà e i consumi interni continueranno a calare, le aziende a chiudere, specie a Catania e in Sicilia dove la quota-export non è certo quella del Nord-Est!”. Cgil e Uil, inoltre, sono allarmate dalla carenza di risorse per gli ammortizzatori sociali: “Va rifinanziata subito la Cassa integrazione, che a Catania cresce anche in controtendenza con il resto di Sicilia”.


Angelo Villari: “Il disegno di legge prevede un complesso di interventi del tutto insufficienti a fronteggiare gli effetti della crisi e il progressivo indebolimento della condizione sociale. Dall’entità degli stanziamenti deriva da un lato l'impossibilità a rispondere ai crescenti bisogni sociali, si pensi alla non-autosufficienza, e dall'altro di poter prevedere, attraverso la dotazione di risorse, strumenti di contrasto attivo alla povertà e all’esclusione sociale”.
Angelo Mattone: “A fronte di un tasso di spreco del 20-25%, c’è la possibilità di risparmi per 100 miliardi con pratiche efficienti e valorizzazione dei lavoratori pubblici ingiustamente penalizzati. La spesa pubblica italiana non è superiore alla media Ue: il Parlamento costa in media a ogni cittadino 27.2 euro contro 8.1 della Francia, 4.2 del Regno Unito, 4 della Germania, 3.1 della Spagna. I Consigli regionali costano agli italiani 18.2 euro pro capite”.
La Cisl manifesterà a Palermo.Villari e Mattore: «Mobilitazione per fare sentire, da una zona di crisi, il no forte ad una legge di stabilità iniqua»

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