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Ipab Paternò, lavoratori a secco

PATERNO'. Da oltre dieci mesi i ventidue operatori che svolgono servizio all'interno della casa d'ospitalità «Salvatore Bellia» di Paternò non percepiscono lo stipendio. "Siamo giunti allo stremo delle forze economiche - affermano all'unisono i lavoratori - per cui chiediamo che ci vengano corrisposti gli stipendi, perché non riusciamo più a sostenere le spese quotidiane correnti, ivi comprese le medicine". Finora i dipendenti hanno continuato a lavorare regolarmente, provvedendo alla cura dei circa trenta assistiti, ma dopo mesi di dibattiti e promesse la pazienza degli operatori sembra sparita. "Gli ultimi stipendi li abbiamo ricevuti nell’agosto scorso. Riguardavano la mensilità di dicembre e la tredicesima 2012, da allora più nulla. Rivolgiamo un appello al presidente della Regione e al sindaco perché risolvano una situazione ormai insostenibile". L’assessore comunale ai Servizi sociali Salvo Galatà: "Abbiamo incontrato alcuni rappresentanti dei lavoratori e i vertici del «Bellia». Esprimo solidarietà a questi lavoratori, ma la situazione è complessa. Assieme al sindaco faremo di tutto per risolverla. Essendo il «Salvatore Bellia» da anni senza Cda, il Comune di Paternò provvederà ad indicare i suoi due rappresentati. È nostro obiettivo incontrare il governo regionale per sollecitare sia la nomina del presidente, sia per sciogliere i nodi legati al pagamento degli stipendi".

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