CATANIA. I “vicini” preferiscono i cassonetti catanesi. La città, infatti, è costretta a smaltire la spazzatura dei residenti nell’hinterland che amano poco o nulla la raccolta differenziata e a domicilio: «Abbiamo registrato un 30 per cento nella produzione di rifiuti in concomitanza con l’avvio del servizio porta a porta in molti comuni limitrofi – ha affermato ieri l’assessore all’Ambiente Saro D’Agata, rispondendo alle interrogazioni nel corso della seduta di Consiglio a Palazzo degli Elefanti – Dovremo intensificare la repressione con vigili urbani, accertatori, videosorveglianza. Questo, comunque, vale solo per alcuni mesi perché l’amministrazione vuole anch’essa passare nei prossimi mesi, sia pur gradualmente, al sistema di raccolta porta a porta».
Pochi punti all’ordine del giorno dell’Aula, dopo il “question time”. Tra il pubblico, pure alcuni ex lavoratori della Multiservizi che si sono fatti “sentire” protestando e costringendo, quindi, la presidente Francesca Raciti a interrompere più volte i lavori per chiedere silenzio. La seduta, comunque, è proseguita regolarmente. Ancora una volta in discussione il “caso Gioeni”, sul quale ha preso posizione anche una delle “anime” del Movimento Cinque Stelle – il cosiddetto “gruppo ’900” – che ha diffuso in giornata una nota per denunciare “l’ennesimo scempio contro la nostra città”. Nel comunicato si legge ancora: «Desta sospetto la fretta con cui è stato buttato giù visto che nella pianificazione triennale delle cose da fare a Catania era al diciassettesimo posto».
La giunta Bianco assicura che la fase attuale di lavori al Tondo Gioeni sarà completata entro i tempi previsti, cioè prima di Natale. Il sindaco, intanto, ha reso noto ieri di avere affidato al segretario generale Antonella Liotta, dimissionaria dalla Provincia dov’era commissario, pure l’incarico di direttore generale: «La scelta – sottolinea l’amministrazione – consente una grande economia di spesa visto che il compenso come direttore generale è il più basso mai attribuito dal Comune di Catania e sarà di 40 mila euro, un terzo del precedente».
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