CATANIA. A Palazzo degli Elefanti, per qualcuno un rincaro del 9 (o 10) per cento sul tributo rifiuti - l'ex "Tarsu", che ora si chiama "Tares" - è un successo. O, almeno, il "meno peggio". Per altri, invece, l'ultimo "assalto" alle tasche dei cittadini.
Dopo la riunione di ieri mattina tra i capigruppo e l'assessore al Bilancio Giuseppe Girlando, il rappresentante di "Con Bianco per Catania" Alessandro Porto ha sottolineato che "l'amministrazione, scegliendo la cosiddetta Tares semplificata, è riuscita a contenere l'aumento sui livelli degli anni precedenti". "Siamo ben lontani - ha aggiunto l'esponente di maggioranza - dalle stangate previste anche in altri comuni vicini, dove si parla di picchi anche del 40 per cento. Siamo certi inoltre che le soluzioni che l'assessore Rosario D'Agata sta vagliando potranno portare al Comune di Catania considerevoli risparmi. Ne approfittiamo comunque per ribadire che soltanto attraverso la raccolta differenziata i catanesi potranno davvero risolvere il problema".
Dal centrodestra, però, il pidielle Manlio Messina si limita a un gelido "aspettiamo che la delibera arrivi in Aula (forse già martedì, ndr)", mentre il leader consiliare di Grande Catania-Mpa Giuseppe Castiglione esclama: "L'assessore Giuseppe Girlando aveva ritirato la delibera presentata in Consiglio, adesso in conferenza dei capigruppo ha anticipato che il nuovo atto è pronto. Per lui, l'aumento del 9 per cento è una buona notizia. Per noi, no". "Quel che procura più fastidio è non avere avuto il testo del provvedimento - conclude Castiglione - Ci interessa, soprattutto, studiare se contiene agevolazioni per le fasce deboli, i meno abbienti. Temiamo di no. Questa, d'altronde, è l'amministrazione che sta riaprendo gli asili nido, ma prevedendo rincari spaventosi. I primi 100 fortunati pagheranno 95 euro al mese, mentre in passato la retta era di 27. Gli altri saranno costretti a spendere da 140 a 260. Al mese e per bambino !".