CATANIA. I genitori degli scolari degli asili nido comunale, domani, manifesteranno ancora una volta per convincere la Giunta e il Consiglio comunale a riscrivere la proposta di riforma degli asili nido prevista dall'amministrazione e contestata da una delegazione di genitori dopo l'incontro con l’assessore ai Servizi sociali Fiorentino Trojano. Già la scorsa settimana i genitori degli scolari avevano manifestato e giovedì si era resi protagonisti di un fuoriprogramma nel corso dei lavori del Consiglio di Palazzo degli Elefanti.
"La proposta - dice Fiorentino Trojano - prevede l'adeguamento obbligatorio delle rette, determinando una diversa composizione delle fasce di reddito. Sono due le fasce di reddito previste in base al tempo prolungato o meno delle ore ricoperte dagli asili. Il tempo lungo prevede 120 bambini con una retta di 198 euro per i redditi di 15.000 euro. Per i redditi superiori la retta sarà di 260 euro. Il tempo corto prevede 140 bambini con una retta di 75 euro per i redditi di 15.000 euro, superati i quali la retta sarà di 155 euro. È una riforma che si deve fare altrimenti il Comune rischia di perdere 72 milioni di euro e questo comporterebbe il crollo del welfare".
Diversa la situazione dei bambini le cui famiglie sono disagiate. "Stiamo prevedendo, attraverso la riforma della legge 285, sei strutture gratuite di assistenza all'infanzia per garantire l'assistenza a 100 bambini per 5 ore al giorno per 6 giorni alla settimana. Le rette potranno essere ritoccate verso il basso attraverso una delibera di Giunta nel caso in cui il Comune dovesse percepire nuovi introiti economici".
Contrario alla riforma delle fasce di reddito è Matteo Iannittidi Catania Bene Comune che ha accompagnato lo scorso giovedì la delegazione dei genitori all'incontro con l'assessore. "L'amministrazione comunale, con questa ipotesi di proposta vuole espellere le fasce più deboli dagli asili nido comunali, creando asili di serie A e asili di serie C".