CATANIA. Blitz della Guardia di Finanza nei confronti del clan Santapaola-Ercolano: oltre 100 finanzieri del comando di Catania stanno eseguendo un'ordinanza cautelare nei confronti di 24 persone ritenute appartenenti ai clan. Il provvedimento è stato emesso dalla Direzione distrettuale antimafia e il reato ipotizzato è quello di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzato alla commissione di vari reati.
L'operazione antimafia contro la 'famiglia' Santapaola-Ercolano è stata eseguita a Catania da militari della Guardia di Finanza del locale comando provinciale. Il provvedimento del gip, emesso su richiesta della Dda della procura etnea, è stato notificato in carcere a sette persone già detenute per altri reati. Tredici indagati sono stati arrestati da militari delle Fiamme Gialle, mentre al momento un uomo risulta ancora irreperibile.
Una mafia che si rinnova e si evolve, ma non fa in tempo a rialzare la testa che è azzerata. E' storia della cosca della 'stazione' di Catania del clan Santapaola-Ercolano che dopo gli arresti e il sequestro beni subiti con l'operazione Libertà nel 2011 è tornata in pista con nuovi vertici e attività criminali, che sono stati però 'resettati' con un'ordinanza di custodia cautelare eseguita dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla Dda della Procura, nei confronti di 24 indagati.
Militari delle Fiamme gialle hanno ricostruito il nuovo organigramma del clan, diretto dal carcere da Giuseppe Zucchero, che si era organizzato per gestire estorsioni, spaccio di droga, rapine e sviluppare anche un settore di recupero crediti per usurai e imprenditori. La 'ricostruzione' del gruppo, guidato dal figlio e dal genero del boss, Benedetto Zuccaro e Cristofaro Romano, è stata seguita da militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catania, con intercettazioni e pedinamenti. Per tentare di rendersi 'impermeabili' alle forze dell'ordine il clan si era dotato di una rete di spacciatori occasionali, non collegata direttamente al gruppo, e le estorsioni preferiva compierle per le festività, come Pasqua e Natale, per evitare di fare riconoscere gli esattori. La cosca è crescita velocemente e ha tentato di invadere zone di competenze di gruppi della stessa 'famiglia' di Cosa nostra, ed è entrata in frizione con esponenti di spicco di gruppo del rione Civita, come Giovanni Nizza e Salvatore Mirabella, entrambi destinatari dell'ordinanza.
La tensione è salita al punto che si stavano organizzando dei gruppi di fuoco perché era giunto il momento di "ammazzare i cristiani", ma è stata trovata una mediazione perché, ricorda in un'intercettazione Romano, "portiamo tutti il nome dello zio...", dove il congiunto, secondo investigatori e Procura, è il boss Benedetto Santapaola. Durante l'operazione, denominata Reset, ha sottolineato il procuratore capo Giovanni Salvi è stata "registrata la collaborazione di imprenditori e commercianti". "Un segnale importante - ha sottolineato il col. Roberto Manna, comandante provinciale della Gdf - che dimostra come lo Stato sia presente e la legalità faccia passi avanti perché i cittadini che collaborano sanno di essere tutelati".
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