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Plessi abbandonati e «fame di aule»: studenti in strada a Catania

Oggi «lezione» in piazza Stesicoro, martedì era stata occupata simbolicamente l’ex sede della «Giovanni XXIII» in via Tasso

CATANIA. Ieri mattina in piazza Duomo e in Prefettura, martedì in via Tasso nel cortile del plesso che ospitava la «Giovanni XXIII» per un’occupazione simbolica: «E domani (oggi, ndr) faremo lezione in piazza Stesicoro». Gli studenti dell’istituto Alberghiero «Wojtyla» protestano ormai da giorni. Lamentano la loro «fame di aule».

L’edificio di via Tasso potrebbe costituire il rimedio, però non è di proprietà dell’amministrazione provinciale - da cui dipendono tutti gli istituti superiori - ma del Comune. Antonella Liotta, attualmente nella scomoda e da lei certo non voluta doppia veste di commissario della Provincia e segretario generale dell’ente cittadino, nega che la ex media «Giovanni XXIII» possa essere la soluzione: «Quella struttura è stata individuata tra le possibili, nuove, sedi del Tribunale del Lavoro. Il trasloco farà risparmiare annualmente al Comune ben 800 mila euro di fitto passivo. Il problema è che l’Alberghiero di Catania ha accettato più iscrizioni di quanto consentito dalla disponibilità di locali, quindi a inizio anno ci siamo sentiti dire dal preside (Giovanni Privitera, ndr) che avrebbe avuto 200 studenti in più !».

«Per fare fronte a questa emergenza — conclude Antonella Liotta — abbiamo reperito sei aule al Nautico e, grazie al Comune, una decina di altre classi alla Fontanarossa di Librino, alla Masseria. Il dirigente scolastico ha segnalato i disagi degli alunni per raggiungere Librino, gli è stata quindi assicurata la disponibilità di fondi per assicurare il trasporto in bus. Intanto, abbiamo bandito una gara per individuare altri locali in città. Non so cosa si sarebbe potuto fare di più».
Impossibile rintracciare telefonicamente il preside Privitera per una replica, mentre gli studenti in una nota inviata anche al prefetto polemizzano: «La Giovanni XXIII è vuota e disponibile, in quanto il Tribunale verrà collocato nei locali della Meucci. È proprio necessario continuare a spingere la nostra scuola in zone esclusivamente di periferia?».

Anche per l’Accademia di Belle Arti, intanto, il commissario della Provincia assicura che sta «cercando casa» e che un bando è già stato pubblicato: «Siamo d’accordo con il direttore dell’Accademia — afferma Antonella Liotta — questo è l’ultimo anno che l’Accademia è ospitata in via Reclusorio del Lume. È un altro fitto passivo che non possiamo permetterci. Adesso, peraltro, sappiamo che lo Stato ha tagliato trasferimenti per 12 milioni di euro al nostro ente. Con grande difficoltà chiuderò il bilancio, ma sento il dovere morale di farlo prima che il presidente della Regione nomini il nuovo commissario. Credo proprio che firmerà il decreto entro Natale».

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