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Catania, crisi nera in edilizia: «Persi 8 mila posti»

CATANIA. Ottomila posti persi, il triplo nell’indotto: dal 2009 l’edilizia catanese è in caduta libera. Lo denuncia la Filca, l’organizzazione di categoria della Cisl che ha tenuto ieri a Pedara il Consiglio generale. Presenti Rosaria Rotolo e Nunzio Turrisi, segretari Cisl e Filca, oltre a Santino Barbera, segretario generale della Filca Cisl siciliana.


«I dati sono allarmanti e i posti persi troppi — hanno detto Rotolo e Turrisi — c’è chi è rientrato sotto la tutela degli ammortizzatori sociali, ma tanti sono i lavoratori senza sostegno economico e a rischio perché assorbiti dal lavoro nero. Ecco perché dal 2014 bisognerà iniziare avviando tutti i cantieri possibili, anche i più piccoli, per la rigenerazione urbana e la riqualificazione energetica degli edifici e per riavviare il motore dell’economia locale. Ci appelliamo alle istituzioni e alle amministrazioni locali, perché entro i primi tre mesi dell’anno vengano impegnate le risorse necessarie per sbloccare i cantieri, siano velocizzate le pratiche burocratiche e accelerati i lavori in corso».


E ancora: «Le politiche per la rigenerazione urbana sono uno dei principali driver di sviluppo del territorio catanese. A Catania, il settore delle costruzioni è quello a maggiore intensità di lavoro e con impatti significativi per la ripresa dell'economia, basti pensare che ogni posto di lavoro nel settore ne produce tre anche in altri. Ecco perché, nello stesso tempo, va valorizzato un uso sempre maggiore di energie rinnovabili e metterle in rete con la produzione locale dei pannelli fotovoltaici. Cercheremo alleanze anche con gli imprenditori per chiedere un coordinamento di tutti gli enti appaltanti».

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