Catania

Mercoledì 27 Novembre 2024

Vescovo di Caltagirone: “No a strumentalizzazioni dei più deboli”

CALTAGIRONE. «Ho accolto le novità prospettate e sono molto attento alle proposte che emergono dal territorio. Spero davvero che si possano vedere presto segni tangibili di cambiamento e di miglioramento che, a mio avviso, saranno possibili solo se le persone, gli immigrati, i piccoli, i poveri che restano senza futuro, non saranno strumentalizzati». Lo afferma il vescovo di Caltagirone mons. Calogero Peri intervenendo nel dibattito sull'identità e sul ruolo del Centro accoglienza richiedenti asilo di Mineo ed invitando le istituzioni ad intraprendere atti e provvedimenti che siano «capaci di comprendere e regolamentare una realtà che va oltre ogni nostra rappresentazione». «Voglio però ricordare a tutti, e affermare allo stesso tempo - aggiunge il prelato - il primato della persona. Le persone, il loro dramma, la loro storia, sono da noi sinceramente prese in considerazione, tutelate, rispettate?. Mentre ci arrovelliamo attorno a questioni di sistema, la storia ci ha superati e i problemi sono diventati più grandi delle nostre regole. Questo credo sia il motivo dell'insofferenza che di tanto in tanto scoppia a Lampedusa, come a Mineo». «Ognuna delle forze politiche su questa realtà ha sempre dichiarato il proprio impegno - aggiunge mons. Peri - ma la situazione è rimasta sempre molto complessa. Questi nostri fratelli non possono e non devono rientrare in alcun gioco di forza o di interessi». «Ora mi auguro veramente che ci sia un intervento legislativo - conclude - che sia capace di rendersi conto che la realtà è ben altra, che siamo in un'emergenza che non possiamo più gestire. La speranza è quella di avere un giorno un Occidente meno impreparato di quello di oggi»>.

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