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Acireale, l’odissea del depuratore Torna in aula la sua collocazione

ACIREALE. Depuratore, punto e a capo. L'amministrazione comunale si appresta a ripresentare in Consiglio la proposta per l'allocazione del depuratore consortile in contrada Rocca di Volano. Sarebbe la terza volta che la collocazione del depuratore è oggetto di discussione della massima assemblea cittadina, e l'esito, come in tutte le precedenti occasioni, è quantomai incerto. Occorre un riassunto delle puntate precedenti. Poco più di un anno addietro, la maggioranza consiliare votò, a risicata maggioranza (15 voti contro 14) la collocazione del depuratore consortile in zona Rocca di Volano. Una votazione che non venne digerita dai proprietari terrieri della zona, che temono la perdita di valore delle loro proprietà in seguito alla realizzazione di un depuratore il cui progetto originario prevedeva, tra le altre cose, un pennello a mare che sarebbe andato a finire a ridosso della riserva naturale delle Isole dei Ciclopi, nel territorio di Capomulini. Poi il progetto abortì, causa cancellazione dei Parf regionali, e l'iter dovette ricominciare da capo. La collocazione tornò in aula e passò a sorpresa una proposta delle opposizioni di collocarlo in zona Femminamorta, dalla parte opposta del territorio comunale. In una zona, però soggetta a dissesto idrogeologico e a vincoli paesaggistici. L'amministrazione guidata da Nino Garozzo, allora, tentò la via di Pantano d'Arci: si sarebbe trattato di perseguire un progetto, presentato dal comitato civico che rifiutava l'idea del depuratore a Rocca di Volano, che sosteneva la possibilità di allacciare tutti i reflui del Consorzio al depuratore catanese di Pantano d'Arci. Soluzione tecnicamente fattibile, e che sarebbe andata bene anche a Palermo e a Roma, ma sulla quale il Comune di Catania ha risposto picche, sia con la vecchia che, è storia praticamente di qualche giorno addietro, con la nuova amministrazione guidata da Enzo Bianco. A questo punto, a rischio di perdere i 113 milioni di euro del progetto di depuratore consortile, Acireale si ritrova punto e a capo, e con la scadenza ultima e indifferibile del 30 giugno prossimo, termine ultimo disposto da Roma per adeguarsi alle normative europee che impongono la realizzazione di un depuratore. Ecco perché l'urgenza di ritornare a discutere la questione in Consiglio comunale, ed ecco perché, in barba alle proteste, motivate o meno, dei residenti della zona, questa volta Rocca di Volano potrebbe trovare un più ampio consenso: entro la data che taglia in due il 2014, infatti, Acireale dovrà avere pronto il progetto esecutivo del depuratore. Un progetto da realizzare da zero, tra l'altro, visto che il precedente progetto è decaduto assieme a tutto il Parf precedente.

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